Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Maxitruffa dei carburanti, liberato l’imprendito­re «Nessuna responsabi­lità»

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ODERZO (m.cit.) Era accusato di aver preso parte a un’associazio­ne delinquere che, in meno di due anni, avrebbe realizzato una frode Iva da 100 milioni di euro, emesso fatture false per 400 milioni di euro. E per questo Alberto Mirco Drusian, 45enne imprendito­re di Oderzo, era finito agli arresti domiciliar­i su ordine della procura di Pavia. Ma quell’ordinanza è stata annullata dal tribunale del Riesame di Milano e il 45enne è tornato in libertà. I giudici milanesi, infatti, hanno accolto il ricorso del suo avvocato, Marco

Rebecca.

Drusian, insieme ad altre 12 persone, era stato coinvolto nell’inchiesta «Fuel Discount» che aveva portato al sequestro di 170 mila euro in contanti, orologi e auto di lusso come Porsche, Ferrari e Lamborghin­i. Secondo gli inquirenti Drusian avrebbe preso parte a una «frode carosello» nel settore dei petroli, con l’acquisto di combustibi­le tramite società «cartiere» in Repubblica Ceca, Cipro, Croazia, Romania e Slovenia che poi, con un giro di fatture false, sarebbe stato rivenduto in Italia o utilizzato nei distributo­ri stradali gestiti dalle loro società in Veneto, Piemonte e Lombardia a prezzi molto più convenient­i rispetto a quelli di mercato. Un castello accusatori­o che la difesa di Drusian è riuscita a smontare: «Abbiamo dimostrato che quelle accuse non stavano in piedi - spiega l’avvocato Rebecca -, non a caso l’ordinanza è stata azzerata dal Tribunale di Milano. Sarebbe ora che qualcuno fosse chiamato a rispondere dei danni procurati a una persona e a un’azienda onesta da indagini superficia­li e conclusion­i affrettate».

L’ira dell’avvocato «Sarebbe il caso che qualcuno pagasse i danni causati da indagini superficia­li»

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