Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Da Bollani a Cohen a Gualazzi: le notti di «Verona Jazz»
La rassegna Il pianista toscano rileggerà «Jesus Christ Superstar»
Stefano Bollani alle prese con una rock opera, il jazz-pop di Raphael Gualazzi, l’unica data italiana di Avishai Cohen e uno spettacolo omaggio al «Califfo». Sono questi i quattro assi calati sul tavolo da Verona Jazz ’20, manifestazione inserita nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese, organizzata da International Music And Arts (info www.eventiverona.it). I quattro live, ai quali si potranno aggiungere altri concerti, si terranno al teatro Romano di Verona a partire dal 20 giugno, con inizio alle ore 21. Ad aprire la rassegna sarà il pianista jazz italiano più famoso al mondo, Stefano Bollani, che sarà protagonista di un piano solo davvero originale. Nel cinquantesimo anniversario dell’album, Bollani pubblicherà a breve il suo disco «Piano variations on Jesus Christ Superstar», personale versione del capolavoro di Andrew LIoyd Webber & Tim Rice, con il benestare del compositore inglese. Era il 1970 quando il duo Webber– Rice scrisse una rock opera atipica che raccontava in musica gli ultimi sette giorni della vita di Cristo. Pubblicato in un doppio Lp, il disco ha venduto in pochi mesi due milioni di copie fino a guadagnarsi una tournée di incredibile successo con un Gesù interpretato da Ian Gillian, famoso come cantante dei Deep Purple. Il disco rivisitazione del pianista toscano, di cui il concerto veronese sarà lo specchio, sarà una versione della rock opera totalmente inedita, libera e interamente strumentale per pianoforte solo, ma che comunque custodisce come un tesoro l’originale.
L’abbiamo visto suonare (e divertisti) a febbraio sul palco di Sanremo. Raphael Gualazzi, umbro di nascita ma veronese d’adozione, dopo essere stato in concorso all’Ariston con il suo brano Carioca ha pubblicato il suo quinto album «Ho un piano», disco che si declina tra atmosfere esotiche e melodie metropolitane, creando ritmi trascinanti e coinvolgenti.
In giugno
«Qualche estate fa – Vita, poesia e musica di Franco Califano» con Claudia Gerini
Questo sound arriverà il 21 giugno al teatro Romano in un concerto che sarà capace di raccontare la qualità musicale, l’eclettismo, la forza interpretativa e il virtuosismo di un cantautore atipico amato in tutt’Europa (e non solo).
Il 25 giugno il palco del teatro veronese ospiterà l’unica data italiana del contrabbassista e compositore israeliano
Avishai Cohen impegnato nel tour «50: 50: 50». Nell’anno del suo cinquantesimo compleanno, il musicista ha scelto di esibirsi in 50 concerti in 50 Paesi del mondo. Piuttosto che intraprendere un lungo tour transcontinentale, con questo progetto Cohen simboleggia un tema a lui caro da sempre: la musica come mezzo per unire le persone attraverso quelle che potrebbero essere viste come differenze culturali. Attraversando letteralmente i confini, abbatterà figurativamente le barriere, presentando le sue canzoni come una specie di «esperanto» musicale. Visto giovanissimo al fianco di Chick Corea, protagonista di alcuni tra i progetti più luminosi del jazz newyorkesi degli ultimi 30 anni, Cohen presenterà in particolare il suo ultimo album «Arvoles», uscito l’anno scorso, che offre nove composizioni tra puro jazz e contaminazioni soul vintage.
Il quarto evento di Verona Jazz, il 26 giugno, sarà lo spettacolo «Qualche estate fa – Vita, poesia e musica di Franco Califano» con Claudia Gerini e Solis String Quartet. La vita del cantautore romano, scomparso nel 2013, sarà narrata in nove quadri, raccontati da nove donne diverse che prendono vita dalla fantasia, tutte interpretate da Claudia Gerini. Gli arrangiamenti delle musiche dello spettacolo sono di Antonio Di Francia dei Solis String Quartet, ensemble che riproporrà dal vivo le canzoni del «Califfo» con l’intento restituirne al meglio il senso. Soggetto e sceneggiatura firmate da Stefano Valanzuolo.