Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Intesa azienda-sindacati sui 400 esuberi
Safilo, c’è l’accordo sui contratti di solidarietà per la sede di Longarone
VENEZIA Lo scoglio più aspro pare superato, anche se l’ultima parola spetta all’assemblea dei lavoratori convocata per il 5 marzo. L’accordo per i 400 esuberi Safilo a Longarone, dopo un confronto durato una decina di ore, è stato individuato e non sono state smentite le attese sulla soluzione risultata la più percorribile fin dall’inizio, cioè l’applicazione di contratti di solidarietà. Quello che segreterie territoriali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, Rsu e vertici aziendali hanno messo, tolto, inasprito o limato nel confronto di ieri è un pacchetto di misure integrative molto variegato e che ha l’obiettivo di cercare di offrire soluzioni ad un parterre di operai diversi per età, sesso ed esperienza. Documento blindato, in ogni caso, e che si ritiene di poter disvelare soltanto giovedì nelle assemblee dei dipendenti.
Di certo c’è la presenza di una griglia di incentivi all’esodo volontario che ricalca quella adottata per Martignacco, ossia una articolazione del premio su otto, 10 e 12 mensilità in base all’anzianità di servizio. Poi pare siano state studiate forme di accompagnamento alla pensione per chi non sia così lontano dall’età minima, anche se l’accordo sulla mobilità dello scorso anno per 90 addetti abbia sostanzialmente già assorbito quasi per intero il serbatoio di soggetti con i requisiti anagrafici più adatti. E non mancherebbero strumenti particolari per agevolare il passaggio di lavoratori ad aziende del distretto eventualmente disponibili alla loro assunzione, e questo è un aspetto classificato come «innovativo» sulla cui conoscenza nel dettaglio c’è una certa attesa.
L’accordo di ieri è giudicato dai sindacati«il migliore possibile in questo momento», nonostante la preoccupazione per il futuro dei lavoratori non si sia di certo raffreddata. Alla composizione del modello di superamento della crisi Safilo manca ora soltanto la questione dei 50 esuberi di Padova. Che probabilmente tanti ancora non sono perché, e in questo caso i dati sono piuttosto affidabili, almeno una decina di amministrativi sarebbe già migrata verso insegne bellunesi dell’occhialeria, Thelios compresa. Chiusa la partita in quest’ultima sede e al netto di sorprese al voto di giovedì, a Longarone, in pratica, si potrà consegnare il dossier al ministero per lo Sviluppo economico e dare attuazione a quanto concordato fra le parti.