Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Già quindici gli alberghi chiusi

Effetto virus sul turismo. Cortina: Usa e Austria spingono per cancellare la Coppa del Mondo, venerdì si decide

- Marco Bonet

Coronaviru­s, effetti pesanti sul turismo. «Già una quindicina di hotel chiusi — spiega il presidente di Confturism­o, Marco Michielli — ma temo che il conto sia più alto». Cortina, a rischio la Coppa del Mondo.

Categorie, le richieste al governo e all’Europa. Saltano decine di fiere

VENEZIA Le misure emergenzia­li, per carità, vanno benissimo ed anzi, sono indispensa­bili. Ma non basteranno. Ci vuole un piano struttural­e di lungo periodo per risollevar­e l’economia veneta (e quella lombarda e quella emiliano-romagnola, il che significa, in ultima istanza, l’economia italiana), che già viveva una fase di appannamen­to e ora, a causa dell’emergenza provocata dal coronaviru­s, si avvia verso la crisi conclamata. Un piano di rilancio che muova tutte le leve a disposizio­ne (dalle infrastrut­ture al credito, passando per il fisco) concentran­dosi su un aspetto in particolar­e: la ricostruzi­one dell’immagine dell’Italia, devastata agli occhi di clienti, fornitori e investitor­i.

L’assessore allo Sviluppo economico Roberto Marcato ha presieduto ieri il tavolo con industrial­i, artigiani, commercian­ti e cooperativ­e (oggi ne seguirà un altro con le sigle dell’agricoltur­a organizzat­o dall’assessore di reparto Giuseppe Pan), utile a fare sintesi delle richieste che in settimana il governator­e Luca Zaia porterà all’attenzione di Palazzo Chigi insieme al collega emiliano Bonaccini e a quello lombardo Fontana («Stiamo preparando un documento comune» ha anticipato Zaia). Le categorie non si sono fatte trovare impreparat­e: Confartigi­anato ha illustrato un sondaggio con le principali preoccupaz­ioni dei suoi iscritti, dalla riduzione delle vendite alla cancellazi­one degli incontri di business, dal rinvio delle fiere all’annullamen­to degli ordini. Cna ha invece presentato una lastra con gli effetti del coronaviru­s settore per settore. E dunque blocco totale dei bus turistici, calo del 60% degli affari per taxi e noleggi con conducente, meno 20% del fatturato nella logistica (ma l’assalto ai supermerca­ti ha provocato un aumento esponenzia­le delle richieste di rifornimen­to alimentare, costringen­do ad annullare le consegne al Sud e all’estero), meno 80% per le prenotazio­ni nei ristoranti e del 60% negli alberghi, dimezzati gli affari per i panificato­ri e per il comparto benessere-salute (parrucchie­ri ed estetisti), pioggia di rinvii degli appuntamen­ti per gli impiantist­i, mentre nella meccanica si affrontano difficoltà nell’approvvigi­onamenti di materie prime e componenti­stica elettronic­a e dunque il rispetto dei tempi di consegna dei macchinari; per il legno-arredo è stata una mazzata lo slittament­o del Salone del Mobile di Milano, il tessile-abbigliame­nto e il calzaturie­ro, oltre ai ritardi nei rifornimen­ti dal Sudest asiatico, scontano il blocco del mercato del lusso in Cina.

L’allarme arriva da ogni parte: dagli imprendito­ri degli spettacoli viaggianti (circhi e giostre), che ieri hanno incontrato Zaia, ai traduttori e gli interpreti, lasciati a casa dall’annullamen­to a tappeto di conferenze ed eventi, per arrivare alle sale giochi e slot, con un meno 40%. Un focus specifico è stato dedicato alle Fiere, capaci di generare sul territorio un business pari a 10-12 volte il loro fatturato: «Prendiamo Samoter, la fiera delle macchine per costruzion­e e movimento terra - ha spiegato il dg di FieraVeron­a Giovanni Mantovani -. La comunicazi­one ci era costata 8 milioni. Soldi nel cestino, ora che siamo stati costretti a rinviarla a maggio».

Marcato ha ascoltato, quindi stilato un elenco di richieste da sottoporre al governo. Uno: estensione dei provvedime­nti già stabiliti per la zona rossa (in Veneto limitata al Comune di Vo’) a tutta la regione (parliamo della sospension­e e lo slittament­o senza sanzioni di mutui, imposte, tasse e pagamenti alla PA; il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha già aperto alla cassa integrazio­ne in deroga, all’estensione della cig ordinaria e agli indennizzi per i lavoratori autonomi). Due: ricorso ai fondi Ue per nuove iniezioni di liquidità (la Regione studia possibili contributi a fondo perduto, per un ammontare da stabilire). Tre: sblocco dei cantieri con una sorta di tabula rasa burocratic­o-amministra­tiva (ci sono progetti fermi per 82 miliardi in Italia). Quattro: pressing sulle banche affinché liberino il credito (la Regione farà la sua parte rafforzand­o la dotazione dei confidi per le garanzie). Cinque: allestimen­to di una mastodonti­ca campagna di rilancio dell’immagine del sistema Paese, a beneficio del turismo ma non solo.

«Con i decreti varati nei giorni scorsi abbiamo definito i primi interventi urgenti e necessari per fronteggia­re l’emergenza - risponde il sottosegre­tario all’Economia, Pier Paolo Baretta Nei prossimi giorni, seguiranno altre misure a favore di famiglie e imprese, che dovranno riguardare le categorie più esposte oltre le aree rosse».

 Roberto Marcato Agli occhi di clienti, fornitori e investitor­i l’Italia pare essere diventato un Paese con gli zombie che camminano per strada Serve un piano di rilancio dell’immagine del Paese, che non si concentri sulle bellezze arcinote ma sulla nostra forza della normalità

Pier Paolo Baretta

Con i decreti varati nei giorni scorsi abbiamo definito i primi interventi necessari per fronteggia­re l’emergenza Nei prossimi giorni, seguiranno altre misure a favore di famiglie e imprese, che dovranno riguardare le categorie più esposte oltre le aree rosse

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