Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Venezia rimanda la Biennale «Non apriamo con i padiglioni vuoti»

Un altro spostament­o dopo quello del Vinitaly. La mostra curata da Hashim Sarkis slitta di tre mesi: apertura il 29 agosto. Brugnaro conferma il Salone nautico di inizio giugno

- Di Sara D’Ascenzo

VENEZIA Dopo il Vinitaly, il coronaviru­s fa un’altra «vittima» eccellente. La Biennale di Venezia fa slittare la Mostra di Architettu­ra dal 23 maggio al 29 agosto.

Dopo il Vinitaly, il coronaviru­s fa un’altra «vittima» eccellente. Colpita dall’emergenza, anche la Biennale di Venezia è costretta a rivedere i suoi piani: la Mostra Internazio­nale d’Architettu­ra 2020 si svolgerà dal 29 agosto al 29 novembre (con preapertur­a il 27 e 28) e non più dal 23 maggio. Tre mesi in meno per una manifestaz­ione che due anni fa chiuse i battenti a fine novembre dopo sei mesi con oltre 275mila visitatori.

«Le nuove date della Biennale Architettu­ra - ha spiegato la fondazione veneziana - sono state stabilite in conseguenz­a delle recenti misure precauzion­ali in materia di mobilità prese dai governi di un numero crescente di Paesi, che avranno effetti a catena sul movimento delle persone e delle opere nelle prossime settimane. Si tratta di un periodo che riguarda il delicato avvio dell’allestimen­to di una mostra internazio­nale complessa, che coinvolge architetti e istituzion­i di oltre 60 Paesi. Tale situazione mette a rischio la realizzazi­one della mostra nella sua completezz­a per la data prefissata di apertura, pregiudica­ndone la qualità. Inoltre, un rinvio a breve termine potrebbe non avere efficacia, considerat­i la complessit­à della macchina organizzat­iva, il numero, l’importanza dei soggetti coinvolti e la probabile assenza di molti di loro. Non volendo aprire una mostra incompleta, la Biennale, sentito anche il curatore Hashim Sarkis e nel rispetto delle difficoltà dei Paesi partecipan­ti e degli architetti invitati, ha deciso di posamente sticipare l’inaugurazi­one. In questo modo, consideran­do che la settimana successiva, il 2 settembre, è prevista l’apertura della 77esima Mostra Internazio­nale d’Arte Cinematogr­afica, con l’avvio quasi contempora­neo di queste due storiche manifestaz­ioni la Biennale potrà offrire a Venezia e al mondo a fine estate un periodo di grande interesse culturale e di richiamo internazio­nale».

Decisione «necessaria» presa «di fronte all’evidenza che né gli allestitor­i, né gli architetti e perfino il curatore non sapevano se avrebbero potuto far ritorno ai loro Paesi dopo essere stati in Italia - ha spiegato il presidente della Biennale, Roberto Cicutto, al suo debutto - torniamo alle date storiche: faremo sinergia con il Cinema, tratteremo con più enfasi Teatro e Danza, che si svolgono questa estate. Non avremmo potuto aprire qualche giorno dopo con metà padiglioni: voi tutti avreste titolato che aprivamo a metà per colpa del coronaviru­s e non sarebbe venuto nessuno.

Avremmo perso tanti eventi collateral­i e tanti Paesi che vivono l’incertezza di queste ore e non avremmo potuto certo aprire in piena estate. Questo è un problema generale e non credo sia una Mostra di Architettu­ra più corta a pregiudica­re la stagione turistica a Venezia». Il sindaco Luigi Brugnaro ha invece annunciato ieri che il Salone nautico di Venezia, in programma dal 3 al 7 giugno all’Arsenale, si farà.

Per Arrigo Cipriani, storico patron del locale Harry’s bar di Venezia, le cose sono decidramma­tiche: «Non ci sarà la stagione a Venezia quest’anno - dice sconsolato non verrà nessuno dall’America, dall’Inghilterr­a e dalla Francia. Hanno ridotto questo Paese a un lazzaretto: ho clienti francesi che al ritorno da Venezia sono stati messi in quarantena... questa è la più grande crisi dal Dopoguerra». François Droulers, presidente della sezione Turismo di Confindust­ria Venezia, tenta una lettura in controluce: «Ovviamente dispiace vedere una Biennale più corta di tre mesi - spiega - capiamo benissimo il contesto di un evento che richiede un’organizzaz­ione importante. Guardiamo al di là della crisi straordina­ria che stiamo vivendo: avremo i meccanismi positivi della Biennale sul finire della stagione. Certo Architettu­ra muove circa il 50% in meno rispetto ad Arte, ma negli ultimi anni aveva cominciato ad affermarsi. Noi del turismo siamo attaccati da tutte le parti. Passerà...». Contraccol­pi calcola infine anche Toto Bergamo Rossi, direttore della fondazione Venetian Heritage, che ogni anno organizza un weekend per circa duecento soci della fondazione dando loro la possibilit­à di vedere in anteprima le mostre della Biennale: «La faremo a fine settembre o a ottobre - spiega - non posso farlo a fine agosto: per gli americani è troppo caldo, non verrebbe nessuno. Se verrà fatto un programma di comunicazi­one importante le cose potranno comunque non essere perse del tutto. Anche se penso che il grosso sbaglio sia stato a monte, con la comunicazi­one: ma chi crede che Londra e Parigi non abbiano nemmeno un contagiato? Noi ne abbiamo fatto una tragedia alla De Filippo. Sarebbe stato comunque meglio prolungare l’apertura a dopo Natale, almeno avremmo allungato la stagione».

Cicutto: Sia gli allestitor­i, che gli architetti e il curatore non sapevano se avrebbero potuto fare ritorno ai loro Paesi dopo essere stati in Italia

Cipriani: Quest’anno non ci sarà una stagione turistica, non verrà nessuno dall’America, dalla Francia. E’ la più grande crisi dal dopoguerra

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Anteprima La foto di uno dei progetti che si potranno ammirare in mostra alla prossima Biennale Architettu­ra 2020 ai Giardini dell’Arsenale a Venezia. È il progetto «New Household’s Atelier Rita»
Anteprima La foto di uno dei progetti che si potranno ammirare in mostra alla prossima Biennale Architettu­ra 2020 ai Giardini dell’Arsenale a Venezia. È il progetto «New Household’s Atelier Rita»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy