Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sepolto dalla valanga, salvato un ragazzino
Giovani in zona vietata, istruttori denunciati
TRENTO Tragedia sfiorata in val di Fassa, un tredicenne, insieme a altri 8 ragazzi (tutti bellunesi) è stato portato a fare un fuori pista da due maestri di sci. Travolto da una valanga ne è uscito miracolosamente illeso.
TRENTO Quasi completamente sepolto dalla neve, finché non sono arrivati i soccorritori, ha continuato a respirare soltanto grazie ad una bolla d’aria che si era creata attorno a lui. Sono stati venti lunghissimi minuti di terrore quelli vissuti ieri mattina da uno sciatore tredicenne bellunese, travolto da una valanga nella skiarea di San Pellegrino, in val di Fassa, mentre stava percorrendo un fuoripista vietato insieme a due istruttori di sci e altri otto suoi coetanei, tutti residenti nel bellunese.
La slavina si sarebbe staccata proprio a causa del passaggio degli undici sciatori, o comunque di uno di loro. Arrivato nei pressi del rifugio «Baita Paradiso», a quota 2.200 metri, nonostante il cartello di divieto ben visibile, il gruppo avrebbe deciso di intraprendere lo stesso il canalone che sorge tra la pista Monzoni e la pista Paradiso. Una scelta che avrebbe potuto essere fatale per il giovane. Tra l’altro, proprio ieri, gli esperti di Meteotrentino avevano sconsigliato di avventurarsi nei fuoripista nei punti in cui il pericolo di valanghe era «forte» o «marcato», soprattutto nelle zone sopra il limite del bosco (2.000 metri) e in particolare nei canyon, nelle conche o dietro ai cambi di pendenza ad alta quota. Tutte aree rese particolarmente suscettibili al distacco di slavine in conseguenza degli accumuli di neve ventata che si sono formati nei giorni scorsi. Ossia strati di neve non consolidata, trasportata dal vento, che possono venire giù tramite una pressione minima.
Probabilmente, quindi, i due maestri di sci e i nove ragazzini bellunesi — tra i 13 e i 14 anni — avevano appena attraversato un tratto insidioso senza esserne pienamente consapevoli. Oppure sono rimasti vittima di uno scivolamento di neve spontaneo. Sta di fatto che verso le 10.15 di ieri, si è staccato un fronte di dieci metri per lato che ha totalmente sorpreso il gruppo di sciatori, sommergendo in larga parte uno di loro, un ragazzino di 13 anni appunto. Il giovane però, fortunatamente, è riuscito a resistere sotto la neve attraverso una bolla d’aria. Gli operatori del Soccorso alpino lo hanno immediatamente localizzato e subito dopo tirato fuori, illeso, nel giro di pochi minuti, con il supporto dei poliziotti del Soccorso piste. Il tredicenne è stato poi elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento solo per precauzione, gli agenti della polizia hanno denunciato i due istruttori di sci bellunesi per «valanga colposa».