Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Positivi in 29 tra medici e infermieri A Treviso nasce il reparto Covid-19
La Geriatria chiude per la sanificazione, i pazienti trasferiti nell’ospedale di comunità
TREVISO La prima linea, la fanteria contro il coronavirus dell’Usl 2, sta subendo un duro colpo al Ca’ Foncello: sono 29 gli operatori risultati positivi al tampone, su un totale di 182 test effettuati fra coloro che lavorano ogni giorno nei reparti ospedalieri.
La Geriatria è in sofferenza, si corre ai ripari con le 40 assunzioni a tempo indeterminato promesse dalla Regione, ma arriveranno non prima di fine marzo e fino ad allora chi rimane è sottoposto a turni extra, ferie saltate, un super lavoro. «Non smetterò mai di ringraziare il nostro personale» dice il dg Francesco Benazzi. Sono stati monitorati non solo i sanitari della Geriatria «zona rossa», ma anche di medicina generale, otorinolaringoiatria, terapia intensiva e rianimazione. Mentre per 153 persone il test è risultato negativo, ha dato esito positivo asintomatico in 7 medici (6 della geriatria e un medico di guardia che era stato ricoverato a Padova), 10 infermieri e 12 operatori socio sanitari. Tutti a casa per precauzione, con osservazione a distanza, nei giorni della più grande emergenza degli ultimi anni. Per coprire i turni, l’Usl 2 ha deliberato ieri anche la richiesta di un supporto esterno eccezionale con la disponibilità economica di 233 mila euro per l’assunzione di infermieri e oss «per un periodo di almeno sei mesi in via straordinaria e temporanea» data l’urgente necessità di reclutamento. Sono già partite le selezioni della coop Orchidea di Montebelluna per una disponibilità «immediata» che copra le assenze per malattia. La Geriatria sarà svuotata entro massimo una settimana per essere sanificata e successivamente riaperta ai ricoveri; i pazienti meno problematici saranno trasferiti a casa o in case di riposo, mentre per i positivi al coronavirus sarà aperto in anticipo l’ospedale di comunità che diventerà, almeno per il momento ma a tutti gli effetti, un reparto dedicato al Covid.
«Renderemo la Geriatria libera dal focolaio – spiega il dg Francesco Benazzi -. Per gli asintomatici prevediamo l’assistenza domiciliare in base alle diverse patologie, con assistenza giornaliera per le eventuali recrudescenze. I sintomatici saranno sposati in questa struttura protetta ma territoriale. La fuoriuscita è programmata a breve. Chi rischia la positività non tornerà a casa ma rimarrà nell’ospedale di comunità per i 14 giorni di protocollo e ne uscirà solo dopo le verifiche».
Tutti i sindaci della Marca saranno informati tempestivamente delle fuoriuscite sul territorio, dei positivi sintomatici, asintomatici e delle quarantene volontarie: sarà creata una rete con l’Usl 2. Alla giornata di ieri, i Comuni con il maggior numero di residenti risultati positivi al Covid-19 erano Treviso, Casale sul Sile e Roncade. «Dobbiamo rimanere uniti ed evitare ogni allarmismo – chiude Paola Roma, presidente della conferenza dei sindaci del distretto di Treviso e sindaco di Ponte di Piave -. Dobbiamo riportare la tranquillità. I sindaci sono pronti a fare squadra. Ringraziamo i medici che stanno dimostrando grande responsabilità e professionalità».
Personale ridotto
La Geriatria è andata in sofferenza a causa dell’alto numero di sanitari contagiati