Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Calci a due stranieri, ultras a processo

I quattro tifosi del Treviso hanno aggredito i due uomini al grido di «Mi son veneto»

- Milvana Citter

TREVISO Hanno aggredito due stranieri «colpevoli» di indossare la maglia della Juventus e del Real Madrid alla finale di Coppa Veneto del 2018 tra il Treviso e l’Opitergina. Sono finiti a processo per lesioni aggravate dall’odio razziale i quattro ultras biancocele­sti che al termine della partita hanno picchiato con calci e pugni i due uomini che parlavano tra loro in arabo al grido di «negro di m... e mi son veneto». I quattro erano già stati colpiti da Daspo.

VITTORIO VENETO Dovranno rispondere di lesioni, minacce e danneggiam­ento aggravati dall’odio razziale i quattro ultras del Treviso Calcio accusati di aver aggredito al termine di una partita, due uomini di origine marocchina davanti alla figlia 13enne di uno dei due uomini. Si tratta di un 28enne e di una 41enne di Treviso, di un 49enne e di un 39enne di Ponzano (entrambi con precedenti specifici) che ieri sono stati rinviati a giudizio dal gup Angelo Mascolo.

Secondo l’accusa i quattro ultras, difesi dall’avvocato Fabio Crea, il 25 aprile del 2018 si trovavano a Vittorio Veneto dove, allo stadio Barison, si stava giocando la finale della Coppa Veneto tra il Treviso Calcio e l’Opitergina.

Il match è stato vinto dai trevigiani con un netto 3 a zero davanti a un pubblico di circa 800 spettatori, tra i quali una cinquantin­a di tifosi biancocele­sti.

Secondo quanto ricostruit­o dagli investigat­ori della Digos. un gruppetto di tifosi, che si stava incamminan­do verso il pullman che li avrebbe riportati a Treviso avevano incrociato un 45enne marocchino e la figlia oggi 15enne. I due indossavan­o le maglie di due squadre di calcio, la Juventus e il Real Madrid. «Fermati e togliti subito quella maglia» avevano urlato all’uomo.

Lui aveva evitato di rispondere alla provocazio­ne e aveva provato a evitarli, ma quattro tifosi in particolar­e erano diventati più aggressivi al punto che le loro urla avevano richiamato l’attenzione di un altro marocchino di 24 anni che, dalla finestra di casa, aveva chiesto al connaziona­le se avesse bisogno di aiuto.

Sentendoli parlare in arabo, gli ultras si sarebbero scatenati: «Negro di m… Io ti spacco la faccia… Mi son Veneto…» e altre frasi e insulti a sfondo razzista.

Il 24enne era quindi sceso da casa per aiutare l’uomo e la figlia ma, si era ritrovato di fronte i tifosi che, dopo aver sfondato la porta del condominio erano entrati nell’androne del suo palazzo. E lì si era scatenata la violenza degli ultras che hanno tirato calci e pugni ai due marocchini e persino una pianta, scagliata contro il più giovane.

Solo quando è stata chiamata la polizia i quattro sono scappati, alcuni brandendo le cinte dei pantaloni con fare minaccioso.

Le vittime erano state portate in ospedale. Ad avere la peggio il 24enne che aveva riportato la frattura delle ossa nasali e contusioni a una spalla. Escoriazio­ni e contusioni per il 45enne. Fortunatam­ente incolume, ma in forte stato di choc la ragazzina. Dopo che i quattro erano stati identifica­ti dalla Digos, era scattato anche il Daspo, che vieta loro di accedere a qualsiasi impianto sportivo per cinque anni. Ieri il rinvio a giudizio con le di lesioni, minacce e danneggiam­ento aggravati dall’odio razziale. La difesa è però pronta a dare battaglia: «Ci sono grandi dubbi – spiega infatti l’avvocato Crea -, sull’identità delle persone che sarebbero responsabi­li dei fatti contestati e che non sono i miei assistiti. Dubbi che chiariremo con il processo».

La finale

I fatti avvenuti il 25 aprile del 2018 dopo la finale di Coppa Veneto tra Treviso e Opitergina

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La vittoria I giocatori del Treviso sollevano la Coppa Veneto dopo la finale

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