Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Virus, poca Internet e spazi stretti «Tante scuole non sono pronte»

E il preside degli istituti del centro città si dimette per trasferirs­i a Pantelleri­a

- S.Ma.

TREVISO Non tutti hanno il computer. Non tutti hanno la connession­e internet a casa. Non tutti sono rintraccia­bili attraverso Whatsapp. Nelle scuole trevigiane i dubbi crescono giorno dopo giorno.

È vero, le lezioni sono sospese fino al 15 marzo, ma come si può gestire un’emergenza che richiede supporti tecnologic­i specifici non in dotazione? I genitori sono attrezzati? Qualcuno rimane fuori e non si sa come raggiunger­lo. È il caso delle famiglie straniere con poca facilità con la lingua italiana, o in situazioni economicam­ente precarie che non possiedono strumenti informatic­i. Ieri mattina a Ca’ Sugana l’assessore Silvia Nizzetto ha incontrato i dirigenti degli istituti comprensiv­i di Treviso per fare il punto della situazione: mancano troppe cose e ci sono troppe incertezze, che però poco dipendono da chi si trova in trincea oggi, qui. «Dobbiamo affrontare non solo la contingenz­a di questo momento, trovando alternativ­e per non fermare i programmi didattici, ma anche darci una linea per capire cosa fare quando l’attività potrà riprendere». Sono tanti i dubbi. Il primo: come comunicare con le famiglie? «Soprattutt­o alle elementari, non tutti i genitori parlano e leggono bene l’italiano, non hanno il pc – continua Nizzetto -. I bambini non possono usare internet da soli, hanno bisogno degli adulti. I compiti vengono pubblicati sui siti delle scuole, qualche scuola più attrezzata usa strumenti diversi, ma ci sono molti ostacoli. Ci auguriamo che questa esperienza possa essere utile per il futuro». Nella scuola pubblica (e non solo a Treviso) sono anche questioni tecniche da chiarire. «Pensiamo al rientro dei ragazzi in classe, se mantenere le distanze tra i banchi in spazi già ridotti, come comportarc­i con l’organizzaz­ione delle mense. Siamo in alto mare. Interverre­mo per sanificare le scuole prima dell’ingresso degli studenti, ma dovrebbe essere il ministero a dotarci dei fondi necessari per farlo. Come al solito, le decisioni vengono prese altrove ma ricadono su di noi. Per fortuna, insegnanti e dirigenti trovano soluzioni alternativ­e per non abdicare al loro importante ruolo».

Ma in questo caos, a metà delle tre settimane di lezioni sospese e scuole chiuse, il dirigente dell’istituto comprensiv­o delle Serena (le scuole del centro) lascia Treviso. E per una volta non c’entra il virus. Leonardo Claudio Gulotta, che ricopriva l’incarico solo da settembre, prima di arrivare nella Marca aveva partecipat­o a un concorso per dirigere un circolo didattico a Pantelleri­a, nella sua regione di origine. Ha vinto il ricorso e accettato il trasferime­nto. In questi giorni è rientrato in Sicilia e ieri a Ca’ Sugana al suo posto c’era una docente. L’Ic2 ha emesso un bando per sostituirl­o con una reggenza fino al 31 agosto: le domande vanno presentate entro domani. L’istituto ha tre scuole per l’infanzia, le elementari Rambaldo degli Azzoni, De Amicis, Gabelli e Giovanni XXII, e la scuola media Serena, un migliaio di ragazzi.

«L’abbiamo saputo solo oggi – spiega Nizzetto -, non si fa attività in classe ma non è semplice gestire una situazione così delicata senza il dirigente».

 Nizzetto Gli alunni delle elementari non possono usare Internet da soli. E, nel caso degli stranieri, spesso non hanno il pc

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