Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Wanbao Acc» Bilancio dai giudici, entro due settimane il sì al salvataggio
BORGO VALBELLUNA Il bilancio di «Wanbao Acc Italia», approvato due settimane fa dal consiglio di amministrazione, è stato depositato al Tribunale delle imprese di Venezia. Che ha 15 giorni di tempo per decidere le sorti dell’azienda. I giudici dovranno valutare se dichiarare o meno lo stato di insolvenza della società italo-cinese nonché la compatibilità con i requisiti richiesti per l’applicazione della legge «Prodi-bis», procedura non diretta a liquidare l’azienda, ma a risanarne le finanze in vista delle vendita e, comunque, mantenendola in attività.
Sarebbe l’unica soluzione per non chiudere la fabbrica di compressori per frigoriferi. La proprietà cinese — la multinazionale «Wanbao», espressione della municipalità di Guangzhou — a settembre
2019 aveva fatto sapere di voler staccare la spina agli investimenti, senza i quali, però, la fabbrica di Mel non potrebbe sopravvivere. Contemporaneamente ha affidato al network globale di consulenza «Pwc» («PricewaterhouseCooper» di Londra) il compito di reperire un acquirente in giro per il mondo.
«Pwc» si è attivata subito, svolgendo le attività preparatorie alla vendita, come la preparazione della documentazione e l’individuazione dei possibili acquirenti. Tuttavia, le operazioni di vendita di una azienda a livello internazionale sono molto complesse: l’acquirente, in genere, svolge più analisi, e di genere diverso, per comprendere se lo stabilimento abbia o meno un’importanza strategica per il suo business. Si tratta di prendere tempo e il commissariamento «ex Prodi-bis» garantirebbe un po’ di respiro allo stabilimento e ai suoi 285 dipendenti. Secondo i legali di «Wanbao» il bilancio presenterebbe caratteristiche compatibili con una pronuncia favorevole all’avvio della procedura. Ma solo i giudici hanno voce in capitolo, entro 15 giorni.
Una crisi la stanno sperimentando anche i lavoratori della «Sirti», società di telecomunicazioni che ha sedi venete non solo a Mareno di Piave (Treviso) e a San Bonifacio (Verona), ma anche nel Bellunese a Lentiai. L’azienda ha un piano di ristrutturazione che dovrebbe portare a una consistente riduzione del personale: su 3.400 dipendenti su scala nazionale, dichiarati 764 esuberi. Per i prossimi giorni, i lavoratori hanno dichiarato uno sciopero di quattro ore. Secondo Claudia Gava (Fiom-Cgil), l’azienda si sarebbe inizialmente dichiarata disponibile a «sostituire i licenziamenti con ammortizzatori sociali». Tuttavia «ad oggi la procedura di licenziamento collettivo non è stata ritirata».
Crisi «Sirti» L’azienda con sede anche a Lentiai taglia posti: sciopero