Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ospedale di Agordo, contagio Medicina e Ortopedia sigillate
Tamponi a otto operatori. Negativi a Feltre, lunedì ritorno alla normalità
BELLUNO Tamponi negativi, primi ricoveri, un altro ospedale a mezzo servizio. Tra segnali di speranza e nuovi allarmi ieri in archivio un nuovo, ordinario, giorno scandito dal coronavirus. La buona notizia è che sono risultati negativi i 27 tamponi eseguiti mercoledì su altrettanti operatori sanitari (6 medici, 20 infermieri e uno studente) entrati in contatto all’ospedale di Feltre con l’infermiere riscontrato positivo a Covid–19.
Resteranno però tutti ancora qualche giorno in isolamento domiciliare fiduciario, in attesa di ulteriori accertamenti: vale a dire un secondo tampone, come prescritto dalle nuove direttive sanitarie della Regione. Se tutto andrà nella direzione giusta potrebbero rientrare al lavoro già lunedì, permettendo la riapertura del Blocco chirurgico, chiuso per precauzione (si effettuano solo gli interventi d’urgenza).
Ma per un allarme che rientra, si apre il fronte dell’ospedale di Agordo, dove ieri è stato accertato un caso di positività (portando il totale provinciale dei contagiati a 7, due più di mercoledì) di un dipendente tornato da una trasferta fuori regione, che presenta sintomi leggeri ed è in isolamento domiciliare. Immediacondo tamente scattate le misure di sicurezza, con l’effettuazione di otto tamponi a persone in contatto con lui. In attesa degli esiti, isolati il reparto di Medicina (non entra e non esce nessuno) e di Ortopedia, con la sospensione degli interventi calendarizzati, mentre restano aperti Pronto soccorso e Radiologia.
Ieri è giunta la notizia anche di due ricoveri per sospetto coronavirus in Pneumologia all’ospedale «San Martino» del capoluogo. Per confermare o meno il dato occorrerà anche in questo caso aspettare l’esito del tampone, inviato a Padova.
Intanto gli ospedali di Belluno e Feltre si attrezzano se
le nuove disposizioni, organizzando lo screening di pre-filtraggio per gli utenti del Pronto soccorso. Chi mostrasse sintomi riconducibili al virus verrà preso in consegna dal personale sanitario e accompagnato in un’area protetta, gli altri potranno accedere normalmente alla struttura.
Nel capoluogo l’operazione è realizzata nelle tende attrezzate dalla Protezione civile, a Feltre si è pensato di riaprire allo scopo il vecchio Pronto soccorso. Ieri il direttore generale dell’Usl 1, Adriano Rasi Caldogno, ha incontrato i sindacati della Funzione pubblica: accordo trovato su un canale di scambio d’informazioni tra azienda e dipendenti e su un vademecum che integri le disposizioni regionali. Nell’incontro la Direzione sanitaria ha confermato la volontà di potenziare l’organico con 26 nuovi infermieri per combattere l’emergenza.
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