Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Pmi, rimandate le scadenze fiscali
Baretta: «Col Dpcm spenderemo metà dei 25 miliardi»
VENEZIA Decreto a sostegno dell’economia. Per il martoriato Nordest delle Pmi arriva la notizia tanto attesa: prorogati i termini per i versamenti fiscali del 16 marzo, assicura in una nota il ministero. Aiuti a tutti i «piccoli».
Per il decreto monstre sugli aiuti economici, quello che assorbe circa la metà dei 25 miliardi stanziati per l’emergenza coronavirus, ci vorrà ancora un po’ di pazienza. I conti da fare per rendere realtà i congedi parentali straordinari ma anche i fondi per pagare gli straordinari del personale sanitario, non sono facili da far quadrare. E, però, soprattutto sul martoriato
Nordest delle Pmi, arriva la notizia tanto attesa: prorogati i termini per i versamenti fiscali del 16 marzo. «Nuove scadenze e sospensioni nel prossimo decreto», questo si legge nel comunicato del Mef, il ministero dell’Economia.
«Bene, atto dovuto, - commenta a caldo Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato - sperando che non ci siano tetti o limitazioni, adesso lavoriamo per sostenere concretamente le imprese e i lavoratori autonomi dell’artigianato. Il Governo ha capito la fondatezza e l’importanza delle nostre richieste di sospensione di versamenti e adempimenti. Attendiamo ora il testo del decreto per capire quali interventi concreti ci sdaranno per sostenere le imprese e gli imprenditori». Il testo, pubblicato nel tardo pomeriggio di ieri sul portale del Mef recita: «I termini relativi ai versamenti previsti al 16 marzo saranno differiti con una norma nel decreto legge di prossima adozione da parte del Consiglio dei Ministri, relativo alle misure per il contenimento degli effetti dell’epidemia di Covid-19. Il decreto legge introdurrà anche ulteriori sospensioni dei termini e misure fiscali a sostegno di imprese, professionisti e partite Iva».
E sul cosiddetto «Decreto aiuti» il sottosegretario al Mef, Pier Paolo Baretta, spiega: «Al decreto ci si sta ancora lavorando. Ci sono alcuni punti già assodati: l’intervento sulla sanità con fondi per nuovi macchinari e, ad esempio, per pagare straordinari e nuove assunzioni. Poi c’è sintonia su un intervento generalizzato sulla cassa integrazione in deroga anche per i settori che normalmente non ne fruiscono come quello turistico e alberghiero. In più, appunto, il rinvio di una serie di scadenze fiscali. E poi, ancora, congedi parentali straordinari. Si sta ancora definendo, invece, una serie di altre partite. Parlo degli enti locali da mettere in grado di gestire questa emergenza e poi, soprattutto, come andare incontro alle Partite iva». Le ipotesi, per chi è titolare di una partita iva ed è sotto i 5 dipendenti, spiega Baretta, è «l’accesso al Fondo di integrazione salariale». Problema da risolvere anche per le partite Iva singole. Si pensa al criterio del «delta del fatturato» ma anche di dare subito un contributo economico in autocertificazione.