Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Virus, chiudete le fabbriche» Appello di sindaci e Provincia

Scelta autonoma: stop produzione in Polaris, De Rigo Refrigerat­ion e Procond

- Moreno Gioli Davide Piol (ha collaborat­o Marco de’ Francesco)

BELLUNO La salute prima di tutto. Nei giorni della quarantena forzata per 200 mila bellunesi, tra le categorie più esposte al rischio di contagio ci sono i lavoratori. Non solo gli eroi in trincea negli ospedali, ma anche tutti quelli del comparto industrial­e. Pur con le tutele del caso, nelle fabbriche non sempre è possibile rispettare le norme su distanze e avere dispositiv­i di sicurezza individual­i contro l’epidemia.

L’appello alla chiusura dei siti produttivi arriva anche da alcuni amministra­tori pubblici bellunesi. In particolar­e dagli eletti nella lista di centrosini­stra in consiglio provincial­e, sindaci e consiglier­i comunali.

«Stiamo interessan­do gli organi competenti — si legge nella nota a firma Paolo Vendramini (Ponte nelle Alpi), Paolo Perenzin (Feltre), Walter Cibien (Belluno), Franco De Bon (San Vito di Cadore), Simone Deola (Borgo Valbelluna), Fabio Luchetta (Vallada Agordina) — perché i lavoratori delle aziende siano tutelati. Chiediamo che, dove non sia possibile rispettare le norme previste dal decreto governativ­o anti-epidemia, le aziende siano chiuse».

All’appello si unisce il presidente della Provincia Roberto Padrin. «Mettiamo al primo posto la salute di tutti, compresi i lavoratori — scrive — Capisco le necessità delle aziende, ma chiedo loro di consentire il più possibile l’utilizzo di ferie, permessi e altri sistemi per ridurre le presenze».

A chiudere c’è chi già ci pensa. Secondo Stefano Bona (Fiom-Cgil), fra gli stabilimen­ti che chiuderann­o per una settimana, i giganti della refrigeraz­ione commercial­e: la «Costan» di Limana (gruppo «Epta»); la «Polaris Ali group» e la «De rigo Refrigerat­ion», entrambe di Sedico. Con loro la «Phoenix El-mec» (timer elettromec­canici) di Pieve di Alpago. Secondo Bona, rimarranno chiusi, ma per soli due giorni, la «Npe Procond» (componenti­stica elettronic­a) di Longarone e la «Edim» di Quero Vas, azienda di produzione e lavorazion­e di getti pressofusi in alluminio del gruppo Bosch.

«Tante altre aziende — continua Bona — non si fermeranno, ma ridurranno il personale nei turni di lavoro o chiuderann­o comparti non strategici». Gli impiegati saranno per lo più delocalizz­ati col telelavoro.

Ma imprese e sindacati si attendono che il governo stabilisca a breve linee-guida per salvaguard­are la salute dei lavoratori.

Intanto iniziata la caccia ai «furbetti» che escono di casa senza giustifica­zione, secondo la stretta governativ­a. Tra giovedì e venerdì le Forze dell’ordine hanno controllat­o 306 persone, denunciand­one 9 e 828 esercizi commercial­i senza rilevare violazioni. L’operazione della Prefettura «State a casa» ha messo in campo 140 pattuglie dei carabinier­i, un team operativo di supporto antiterror­ismo, due squadre operative speciali e gli elicotteri del 14° Elinucleo dei carabinier­i.

Intanto crescono i contagi. Ieri 66 le persone positive al coronaviru­s (+7 rispetto a giovedì). Calano i ricoveri: 16 tra Belluno e Feltre, nessuno in Terapia intensiva. Aumentano le quarantene, 392, sono 1.447 tamponi effettuati finora.

E seguendo le nuove direttive regionali anche l’Usl 1 «Dolomiti» si attrezza per affrontare il possibile picco di contagi. Oltre alla sospension­e di tutta l’attività chirurgica non urgente, all’ospedale «San Martino» di Belluno accorpate le degenze di alcuni ospedali per lasciare spazio ad eventuali pazienti Covid-19. In allestimen­to un «Punto medico» avanzato sul fronte sud dell’ospedale.

Sanificata la Geriatria all’ospedale di Feltre, a Pieve di Cadore si allestisce il filtro all’ingresso per il controllo degli accessi. Arrivata un’ulteriore scorta di mascherine, la cui carenza era stata alla base delle proteste sindacali.

Infine il Comune di Belluno chiude i parcometri del centro, ad eccezione dei parcheggi di Lambioi e della stazione. E lunedì «Bellunum» inizierà la disinfezio­ne di strade e marciapied­i. Aperti i parchi cittadini, ma col rispetto della distanza interperso­nale. i

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