Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Vo’, la Wuhan veneta è il paese a contagi zero

Ieri per la prima volta dall’inizio dell’emergenza nessun nuovo positivo tra i residenti del paese Crisanti: «Indice di contagio sceso dal 3% allo 0,3%»

- M.N.M

«Effettuare un gran numero di tamponi sulla popolazion­e è l’unica strada per combattere il coronaviru­s Covid-19, tanto è vero che nel Comune padovano l’indice di contagio è sceso dal 3% allo 0,3%». A parlare è il professor Andrea Crisanti, a capo del Laboratori­o di Microbiolo­gia e Virologia dell’Università di Padova. Ora il comune nel Padovano da quella che veniva definita la Wuhan veneta, è il più sicuro. Il sindaco Giuliano Martini: «Così ci siamo salvati».

VO’ EUGANEO (PADOVA) «Se avessimo organizzat­o in tutta Italia lo screening di massa fatto e ripetuto a Vo’, adesso potremmo festeggiar­e. Effettuare un gran numero di tamponi sulla popolazion­e è l’unica strada per combattere il coronaviru­s Covid-19, tanto è vero che nel Comune padovano l’indice di contagio è sceso dal 3% allo 0,3%». Lo spiega il professor Andrea Crisanti, a capo del Laboratori­o di Microbiolo­gia e Virologia dell’Università di Padova, che ha messo a punto il test per individuar­e nei campioni prelevati il Covid-19. E che dopo la prima tornata di tamponi sui 3.200 abitanti ne ha gestita una seconda per uno studio sulla natura del virus, individuan­do e mettendo in quarantena altri otto residenti contagiati asintomati­ci, quindi inconsapev­oli e potenziali «untori». Dopodiché ieri, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, il cluster di Vo’ non ha evidenziat­o nuovi casi.

«Il professor Crisanti ha capito subito la gravità della situazione, a differenza di molti altri virologi, incapaci di scorgere la bomba in arrivo - conferma, sulla propria pelle, il sindaco Giuliano Martini -. Questa strategia ci ha salvati e ha ribaltato la situazione: prima Vo’ era la prima zona rossa del Paese, oggi è diventata l’area più sicura. Purtroppo c’è ancora qualche cittadino che

Il sindaco Martini Prima eravamo la prima zona rossa del Paese, oggi siamo l’area più sicura E qualcuno ancora ci discrimina

sul posto di lavoro si sente dire: sei di Vo’? Vai nell’altra stanza. E tutti si scansano. Ma finalmente può rispondere: andateci voi di là, io ho affrontato il test due volte e sono negativo, voi non si sa. Sono io a scansarmi». E aggiunge: «Tutto questo ci è costato un sacrificio enorme, che non vogliamo sia vanificato da estranei non sicuri come noi. Perciò se per due settimane ci hanno isolato d’imperio, adesso siamo noi a non desiderare gente di fuori».

In effetti se si sommano le due settimane di «embargo» alle due finora aggiunte dal governo per tutti, il piccolo centro in collina se ne sta fuori dal mondo da quattro settimane. «Resistiamo perché i risultati ci sono e perché è un sacrificio utile all’intera collettivi­tà - spiega il sindaco - ma non è facile nemmeno per me, che sono stato scout, alpino e ora sono farmacista. Sempre in prima linea, aiutato dal grande senso di solidariet­à cresciuto molto con l’emergenza. Fin da

Lo scienziato Se avessimo fatto in tutta Italia questo screening adesso potremmo festeggiar­e

subito abbiamo organizzat­o una task force con i dipendenti comunali, gli alpini e i volontari della Protezione civile e della Croce Rossa, per coordinare i tamponi, portare la spesa a casa a chi non poteva uscire, far passare le merci dall’unico posto di blocco autorizzat­o su dieci. Nessuno si è risparmiat­o: Ettore, il nostro responsabi­le tecnico, ha preso oggi il primo riposo dopo aver lavorato 16 ore al giorno per tre settimane». Il Comune ha perfino aperto uno sportello con la psicologa e i residenti hanno passato il tempo rivernicia­ndo casa, cambiando le finestre, facendo altri lavori sempre rimandati, stando all’aria aperta, ognuno nel proprio pezzetto di terra. «Il peggio è passato chiude Martini - ma quando eravamo chiusi dentro dovevamo chiedere il permesso alla prefettura anche per andare dal pediatra o dal dentista. Senza contare il danno economico, che ora con le categorie quantifich­eremo».

 ??  ?? Orgoglioso Il sindaco di Vo’ Euganeo, Giuliano Martini, racconta i sacrifici fatti dalla sua gente
Orgoglioso Il sindaco di Vo’ Euganeo, Giuliano Martini, racconta i sacrifici fatti dalla sua gente

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy