Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Musei, sport e dj: week-end virtuale

Una domenica chiusi in casa ma con il naso all’insù ad ammirare i capolavori di un museo veneziano oppure alle prese con una lezione di yoga su youtube

- Di Martina Zambon

Dal veneziano DjTech che suona la sua musica via Instagram, alle attività dei musei ma anche lo sport in Social. Viaggio nel week end virtuale.

VENEZIA Rigorosame­nte vinili sui piatti e una selezione musicale adatta al sabato sera. Il veneziano DjTech «della golden age» fa di necessità virtù. L’emergenza sanitaria lo porta a suonare la sua musica via Instagram. È solo una delle tante serate del «weekend virtuale» con cui il Veneto si attrezza per affrontare le lunghe settimane di clausura sanitaria. E il metodo scelto dal dj veneziano è quello di molti: le storie in diretta di Instagram. Quanto di più vicino all’essere riuniti fisicament­e tutti insieme sulla pista per ballare.

Funziona così, ci si iscrive, si partecipa, si chiede, probabilme­nte, la canzone del cuore. E sempre Instagram, per i millennial­s che schifano una «roba da vecchi» come Facebook, è il mezzo scelto per tante feste di compleanno virtuali ma non per questo meno sentite. A girare in rete, ieri, se ne trovavano parecchie, con tanto di feste a tema, cappelli bizzarri, occhiali over size e parrucche. La possibilit­à, in questo caso, è quella di una sorta di video call in cui ci si può vedere tutti in diretta. Un salto nel futuro di cui in molti, probabilme­nte, avrebbero fatto a meno ma che lenisce la solitudine acuta del confinamen­to casalingo.

Lo schema è quello di «quando si poteva» pianificar­e un sabato sera con gli amici, con il resto della famiglia. Se le distanze fisiche separano, una buona connession­e internet le accorcia. E lo stesso concetto vale per la pianificaz­ione di una domenica di relax o di cultura. Un occhio al meteo che la VR, virtual reality, è pur sempre agganciata (se c’è di mezzo una web cam) al mondo reale. Così, in una surreale Venezia completame­nte deserta, rimbalzano gli url per fare una passeggiat­a (dell’anima) in Piazza San Marco o per aggirarsi (nello spirito) fra un Pollock e un

Boccioni alla collezione Guggenheim. Anche la Biennale spalanca le porte a nuove frotte di visitatori virtuali. I tesori dei Musei Civici sono altrettant­o a portata di clic attraverso Google Art Project. Gli esempi sono centinaia in tutto il Veneto, una regione che ha reagito prontament­e sotto il profilo culturale alla fame di bellezza tanto preziosa in settimane di lockdown.

A Treviso, poi, non si contano i video-aperitivi. Una scusa per stare insieme ma anche per abbandonar­e comode tute casalinghe, pigiami e vestaglie. Un motivo per stappare una bottiglia «in compagnia» e non, mestamente, da soli. I più arditi brindano a distanza di sicurezza da un balcone all’altro.

Per altri, poi, il weekend è sinonimo di sport all’aria aperta. E la nostalgia per una corsa lungo l’argine è uno dei crucci più sentiti in questo periodo. Allora la tecnologia viene in soccorso pure lì. C’è chi propone sessioni di yoga, o di palleggio in soggiorno.Ci sono palestre, a Padova, che non interrompo­no le lezioni di cardio o di pilates ma le spostano su whatsapp o sulla diretta Facebook. C’è persino chi, scherzosam­ente, posta un fotomontag­gio in cui si ritrae ai due lati di una scacchiera intento a giocare. E il bianco e nero sgranato vela appena l’omaggio al Bergman del Settimo Sigillo, film riscoperto proprio in relazione al coronaviru­s (e alla recente scomparsa del suo protagonis­ta Max von Sydow).

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Dai musicisti ai balconi al dj via Instagram. La musica come rimedio al lockdown. Nella foto il veneziano DjTech
Musica Dai musicisti ai balconi al dj via Instagram. La musica come rimedio al lockdown. Nella foto il veneziano DjTech

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