Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sedie nel cortile, pasti caldi e niente code
MESTRE Vista dall’alto potrebbe sembrare un’installazione d’arte o una delle tante immagini di manifestazioni che arrivano dalla Cina: tutti seduti, a distanza regolare, intenti a mangiare. In realtà è la carità ai tempi del coronavirus. La mensa dei poveri di Ca’ Letizia a Mestre rimane l’unica ancora di salvezza per senza fissa dimora e persone in difficoltà. Alla tradizionale cena nei locali interni la San Vincenzo mestrina prima ha provveduto alla consegna di un piccolo cestino con il panino e una bottiglietta d’acqua, poi considerando che l’emergenza si stava prolungando ha voluto introdurre il pasto caldo. Non più alla sera ma a mezzogiorno, un primo piatto e altre pietanze da abbinare per rendere questo tempo meno pesante. «Ci dicono giustamente di stare a casa, ma chi una casa non ce l’ha? — si chiede il presidente della San Vincenzo Stefano Bozzi — Non dobbiamo sottovalutare l’emergenza ma non possiamo nemmeno abbandonare queste persone». È stato così individuato un catering e, rispettando le disposizioni su distanze e frequentazione dei luoghi, sono state posizionate le sedie nel cortile della mensa. Niente code, ad ognuno è stato detto a che ora presentarsi, intanto sono stati previsti due turni ma probabilmente ne dovrà essere aggiunto un terzo.