Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Esercizi chiusi e nessuno in giro L’occasione per i lavori pubblici
Il Comune cerca di sciogliere il nodo: la salute in primis, ma il momento è propizio
TREVISO I lavori pubblici sono un rebus da sciogliere per il Comune di Treviso e per tutte le amministrazioni che si trovano a fare i conti con il virus da un punto di vista aziendale, non solo sanitario. Ora che sarebbe il momento migliore per chiudere le strade, rifare il porfido e asfaltare (mentre scuole, negozi e locali non sono operativi) è più difficile far coincidere le esigenze di manutenzione con quelle di protezione dei lavoratori. Ma entro qualche settimana la vita riprenderà e chi ha fatto sacrifici tenendo le serrande abbassate non sarebbe felice di trovarsi camion e ruspe davanti alle vetrine, proprio quando tornano i clienti mancati così a lungo. Non si tratta di un elemento secondario: i Comuni non vogliono penalizzare ulteriormente chi ha sofferto.
Ca’ Sugana ha preparato una lettera da inviare a tutte le aziende, ai direttori dei cantieri e ai responsabili della sicurezza dei molti interventi in essere o programmati in città. «Abbiamo chiesto di porre in essere e verificare il rispetto delle misure di tutela date dalla normativa nazionale e regionale per il contenimento della diffusione del coronavirus – spiega l’assessore Sandro Zampese -, sia nell’area di cantiere che durante il tragitto e durante la pausa pranzo. Nel caso di dubbi o perplessità, la nostra posizione è anche di valutare la sospensione del cantiere fino a cessate esigenze. La salute delle persone viene al primo posto, prima si risolverà questa situazione complessa e delicata e prima potremo ripartire più forti di prima».
È questo il ragionamento che sta alla base di tutto perché, mentre molte attività si fermano, altre sono ancora in funzione. C’è bisogno di fare riflessioni approfondite. «Per ora abbiamo anticipato la sospensione di due opere – continua Zampese -. Si è fermata l’azienda che stava lavorando all’ampliamento del museo Bailo in borgo Cavour, e risponderemo di sì alla richiesta di stop dell’azienda che lavora sull’area esterna delle piscine di Selvana, nell’ambito del bando periferie. I lavori all’interno sono più problematici di quelli all’esterno, ma ciascuno deve fare la propria parte nella gestione di questa emergenza e garantire la massima attenzione e tutela».
Il Comune di Treviso ha ridotto il personale fisicamente presente negli uffici in municipio, favorendo il telelavoro quando possibile. «Le squadre di manutenzione sono operative solo per le emergenze, non più per il lavoro ordinario – evidenzia Zampese -. La programmazione del personale, grazie all’assessore Alessandro Manera, ci consente di ridurre i dipendenti degli uffici tecnici e degli sportelli».
Nei prossimi giorni l’amministrazione aveva previsto di avviare la sistemazione del porfido nell’area di piazza Vittoria: «Per non arrecare disturbo alle attività commerciali e alla circolazione quando la nostra quotidianità riprenderà, sarebbe opportuno cominciare subito mentre tutta l’attività è sospesa. Stiamo valutando se le condizioni di sicurezza possono essere rispettate. Nel corso della settimana decideremo cosa fare».