Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il contagio si estende in metà dei comuni
Sono 53 su 94 i municipi che registrano la presenza di residenti malati
TREVISO Dovrebbero essere le città di maggiori dimensioni ad avere il maggior numero di casi di coronavirus, per una questione puramente statistica. Ma non è così semplice: dipende da chi si è comportato come, da dove sono esplosi i focolai, da come la popolazione ha risposto alle richieste di cautela e di protezione. Nella Marca su 94 Comuni sono 53 quelli interessati e scattano una fotografia dei focolai e dei contagi: più di metà dell’intera provincia.
Il comune con il maggior numero di casi per domicilio è Treviso, con circa sessanta positivi conclamati su 85 mila abitanti. Segue Casale sul Sile, con oltre venti positività: lì il virus si è insinuato anche nella già fragile popolazione di una casa di riposo. Un numero elevato di casi è stato registrato anche a Mogliano Veneto. Seguono Paese, Preganziol, Breda di Piave, Ponzano, Quinto, Roncade, San Biagio di Callalta, San Fior e Villorba, tutti con un numero di contagi in doppia cifra; sono anche i Comuni di residenza delle anziane vittime del Covid-19, pazienti geriatrici o affetti da altre patologie che hanno contagiato o contratto il virus da parenti e contatti stretti. Sotto la doppia cifra ma con diversi casi ci sono Conegliano, Castelfranco, Carbonera, Istrana, Oderzo, San Vendemiano, Silea e Vittorio Veneto.
Il sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumsky si infuria perché la comunicazione dell’azienda sanitaria sul primo caso di un residente del suo Comune non è stata tempestiva: «I sindaci sono gli ultimi ad apprendere le decisioni di decreti che impattano fortemente sulla vita dei cittadini, in tutti i sensi, ma ho scoperto per caso che il mio territorio è inserito nella lista delle positività al coronavirus. Dato che sono autorità sanitaria locale per legge, ma solo quando fa comodo, sono molto arrabbiato. Nessuna comunicazione, né ufficiale, né ufficiosa. Nessuno venga più a sprecare belle parole davanti ai sindaci, non ci rompete più le scatole».