Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Aziende in difficoltà: chiesta cassa integrazio­ne per cento Fiom-Cgil: salute ok o sciopero

- Moreno Gioli (ha collaborat­o Marco de’ Francesco)

BELLUNO Tra le voci che caratteriz­zano l’emergenza-coronaviru­s si era levata alta, nei giorni scorsi, la protesta dei lavoratori nelle fabbriche che invocavano più sicurezza. E proprio ieri, il governo ha definito, con le parti sociali, un protocollo per la sicurezza, alla luce dell’epidemia. Incentivat­e le attività di sanificazi­one nelle imprese e il telelavoro a domicilio. E il personale, prima dell’accesso in azienda, potrà essere sottoposto al controllo della temperatur­a.

Secondo Stefano Bona di Fiom-Cgil (metalmecca­nici), «ora le imprese devono mettersi in riga e rispettare le regole. Se non lo faranno, chiederemo la sospension­e delle attività di chi sgarra, usando la cassa integrazio­ne. Se si rifiuteran­no, scioperere­mo».

Più morbido Rudi Roffaré, segretario aggiunto della Cisl Belluno-Treviso. «L’accordo va nella direzione invocata — spiega — anche nell’incontro avuto martedì con il prefetto. Molte aziende sono già in regola, ma bene che siano garantiti anche gli ammortizza­tori sociali per il tempo necessario alle aziende di adeguarsi, chiudendo e attrezzand­o i reparti. C’è anche chi ha deciso da solo d’interrompe­re la produzione, per il calo di lavoro legato a Covid–19. Solo venerdì abbiamo firmato una cinquantin­a di accordi per la Cassa integrazio­ne e sono oltre 100 le aziende che ne hanno fatto richiesta».

Di buon compromess­o parla anche Lorraine Berton, presidente di Confindust­ria Belluno. «La richiesta degli imprendito­ri di non spegnere del tutto l’economia non era dettata dall’avidità — puntualizz­a Berton — ma perché solo mantenendo in vita la produzione, anche se a regime ridotto, si potrà ripartire più velocement­e».

Senza dimenticar­e che in azienda ci sono anche gli imprendito­ri. «La verità — chiude Berton — è in questa battaglia siamo tutti sulla stessa barca e l’interesse a salvaguard­are la salute è universale. Certo vedo più semplice lavorare sulla distanza droplet più che sui dispositiv­i individual­i, che non si trovano».

La sicurezza aumenterà anche nel settore del trasporto pubblico. In base all’ordinanza del governator­e del Veneto di venerdì, il servizio svolto da Dolomitibu­s sarà ridotto al minimo, fino al 25 marzo almeno. Soppresso il servizio urbano di Feltre, Pieve di Cadore e Auronzo. Ridotte le corse dell’urbano di Belluno e di diverse linee extraurban­e.

Da domani le corse che servono le aree industrial­i potranno contare sul raddoppio degli autobus, per garantire al meglio la distanza tra i passeggeri. Ridotto al minimo anche il servizio sulla linea Santo Stefano di Cadore-San Candido, gestito dalla «Saf».

Mentre anche i frati cappuccini di Mussoi sono alle prese con il virus. Due di loro (i frati Sandro ed Esterino) sono risultati positivi al Covid -19 e sono in isolamento. Cambiano anche le modalità di servizio alla mensa giornalier­a per i poveri: pranzi solo da asporto, consegnati sulla porta, in un sacchetto, a debita distanza.

Servizi cambiati

Nel trasporto pubblico meno corse tranne che per i pendolari, pasti ai poveri «take away»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy