Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Vincoli sul Comelico, mazzata
L’Avvocatura dello Stato conferma le tesi del ministero
COMELICO L’emergenza-coronavirus fa slittare in avanti anche la data della prima udienza del Tar (Tribunale amministrativo regionale) sul ricorso promosso da Regione Veneto, Provincia di Belluno e cinque Comuni del Comelico (più Auronzo) contro l’imposizione di ulteriori vincoli ambientali da parte del ministero per i Beni ambientali e culturali (Mibac) contro i quali si è mobilitato nei mesi scorsi l’intero territorio. L’udienza, fissata inizialmente per il 12 marzo è stata spostata al 6 aprile.
Intanto dall’Avvocatura dello Stato è arrivato a Regione e Comuni il parere legale redatto per conto del Mibac. «Stando a quanto si legge — commenta Dario Scopel, coordinatore provinciale di Forza Italia — l’Avvocatura sposa in pieno la posizione del ministero rispedendo al mittente le ragioni dei territori».
Per Scopel «è una situazione inaccettabile, che non possiamo subire passivamente, tanto più tenendo conto dell’orizzonte economico che si prospetta per il nostro territorio di montagna. Gli effetti dell’emergenza-coronavirus lasceranno nei prossimi mesi, e forse anni, una scia di gravi problemi per il turismo, uno dei tasselli fondamentali dell’economia bellunese. Dovremo rilanciare gli investimenti, potenziare l’offerta, accrescere l’attrattività della nostra montagna. La decisione che arriva da Roma va invece esattamente nella direzione opposta». (M.G.)