Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La spesa a casa? «Fra dieci giorni»
È boom di acquisti sul web e il sistema va in tilt Un viaggio tra le principali catene della grande e media distribuzione di generi di prima necessità
Corsa ad ordinare la spesa on line per farla consegnare a casa. Supermercati in tilt. E nella migliore delle ipotesi, «arriva fra dieci giorni».
VENEZIA C’è la verdura fresca, a peso e confezionata, ci sono il pesce e la carne, i formaggi e gli affettati. In gran quantità. Pagine e pagine digitali di prodotti, a portata – sembrerebbe – di un banalissimo click del mouse. Scaffali virtuali accompagnano in un mondo di colori e immagini che ammiccano alla gola e al gusto. Dolci, noccioline, persino integratori a rafforzare le immunità. Sconti e offerte e – volendo – tutto il necessaire per allestire un aperitivo (bicchieri compresi), magari in collegamento con amici e parenti in questo momento distanti. La fantasia si sbizzarrisce e il carrello si riempie. Ma, carta di credito alla mano per procedere con il pagamento, ecco la doccia gelata: per la consegna della spesa bisogna attendere molto, oltre la scadenza del Decreto della presidenza del consiglio dei ministri.
La «prima» spesa virtuale che abbiamo provato a fare, con in mente chi in questi giorni è anziano, costretto in quarantena o malato e non ha nessuno che può dargli una mano con l’acquisto di beni di prima necessità è franata sulla data. Coop, come anche Crai, fino a sabato 4 aprile non portano nulla a casa. E allora si passa ad altro, tanto di supermercati il territorio è pieno e tutti, chi più chi meno, hanno lanciato la campagna di acquisti online per ridurre il contagio, con consegne gratuite per gli over 65.
Peccato che molte catene in Veneto ancora non abbiano attivato il servizio, è il caso di Despar, Lidl o di Pam e Auchan che però aprono ad una speranza reindirizzando i clienti al portale «Supermercato 24» che riunisce un pacchetto di diversi supermercati online. Basta registrarsi con l’email e il gioco è fatto, sulla carta. Per accedere agli acquisti, va selezionata tuttavia una fascia oraria per la consegna: impossibile. E allora il nervoso - e la delusione - inizia a salire, negli anni digitali, dell’industria 4.0, dell’iper-connessione alla rete, dei grandi colossi dell’acquisto online, sembra impossibile che ordinare un po’ di frutta e verdura sia così complicato. «A causa delle richieste eccezionali e delle conseguenti criticità operative nei magazzini ecommerce, pur mettendo in campo 24 ore su 24 le nostre energie, alcune spese potrebbero non essere consegnate con la consueta puntualità e completezza», informa Esselunga, pioniere della spesa online (è attiva dai primi Duemila) e in Veneto presente nel Veronese dove, gli va dato atto, la mercanzia arriva dopo il 26 marzo, un po’ prima di quanto accade tra Padova, Venezia e Treviso.
Sarà che l’emergenza coronavirus ha preso tutti alla sprovvista, sarà che siamo ancora abituati ad andare al supermercato, nelle botteghe sotto casa, dall’ortofrutta di fiducia ma il risultato è disarmante: acquistare online è una chimera. Troppi ordini e il sistema, ancora agli albori, arranca. Eppure, sarebbe assolutamente vantaggioso. I prezzi sono identici a quelli degli scaffali (sconti compresi per i titolari di carte fedeltà) e le consegne convenienti. Supermercato24 accredita 4,90 euro, Coop tra i 3,90 e i 7,80, Esselunga propone pacchetti mensili o trimestrali di abbonamento, che fanno spendere ogni 30 giorni poco più di 9 euro. Ma a meno che non si accetti di attendere quasi tre settimane, di fare shopping online non se parla. Nel chiudere il deludente viaggio tra scaffali sul web, una curiosità: solo uno, Carrefour, chiede di lasciare il passo virtuale a over 65, malati e a persone in stato di disagio. Per accedere alla spesa devi dichiarare di rientrare in una di quelle categorie, poi il portale va in crash.