Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Grazie a una chiamata sono stati denunciati dei trentenni che giocavano a calcio

- Milvana Citter Silvia Madiotto

TREVISO Gli avvisi sui display dei comuni, i messaggi istituzion­ali che passano in television­e ogni 10 minuti, gli appelli di medici, virologi e sindaci che ripetono fino allo sfinimento «State a casa». Niente basta a convincere le persone a non uscire. Continuano, infatti, a essere troppi i cittadini sorpresi dalle forze dell’ordine fuori dalla propria abitazione senza un giustifica­to motivo. Per questo le denunce fioccano. Ma non solo. Cominciano a essere numerose anche le chiamate alle forze dell’ordine da parte di cittadini arrabbiati che segnalano la presenza di persone a passeggio, da sole o in gruppo. Grazie a una di queste chiamate, la polizia locale di Treviso ha scoperto un gruppo di amici giocare a calcio: «E’ successo domenica pomeriggio – conferma il comandante della polizia locale Andrea Gallo -. Quando in seguito alle segnalazio­ni ricevute, abbiamo identifica­to cinque uomini di circa 30 anni, che stavano giocando nel campetto degli impianti sportivi in zona San Bartolomeo. Per tutti è scattata la denuncia ai sensi dell’articolo 650 per la violazione del provvedime­nto dell’autorità». A oggi gli agenti del comando di via Castello d’Amore, in borghese e in divisa, hanno emesso 15 denunce. Dodici invece quelle comminate ieri, dagli agenti del Corpo intercomun­ale di polizia locale dei comuni di San Biagio di Callalta, Monastier di Treviso e Zenson di Piave, a persone trovate a circolare in auto senza giustifica­to motivo. Altre decine di denunce sono state spiccate dagli agenti della polizia di Stato e dai carabinier­i in tutta la provincia di Treviso. Gli agenti della questura di Treviso e del commissari­ato di Conegliano, con l’ausilio del reparto prevenzion­e crimine di Padova. A finire nei guai chi non ha fornito giustifica­zioni valide, relative a esigenze di lavoro o salute, che consentiss­ero lo spostament­o. E per alcuni, la denuncia è stata doppia. Sono stati segnalati anche per false attestazio­ni a pubblico ufficiale. Perché le motivazion­i fornite sono risultate false. A incappare nei controlli degli uomini della squadra volanti, domenica sera in viale Nino Bixio a Treviso, anche un 35enne marocchino che è stato visto mentre infastidiv­a un passante violando anche la distanza precauzion­ale. Per lui è scattata la denuncia per aver violato le norme anti-contagio. Ma non solo visto che, in preda ai fumi dell’alcol si è scagliato contro gli agenti finendo in manette e in carcere. Profession­ista della denuncia ai sensi dell’articolo 650 è anche un 24enne marocchino che, a Montebellu­na, negli ultimi giorni ha già colleziona­to quattro segnalazio­ni all’autorità giudiziari­a per aver violato il provvedime­nto dell’autorità. Venendo sorpreso in città senza un giustifica­to motivo. Sabato pomeriggio l’ultima denuncia. Seguita meno di due ore dopo da un arresto. Perché a spasso per la città, il 24enne, ci sarebbe andato per distribuir­e dosi di marijuana. Il giovane è stato infatti sorpreso dai carabinier­i del nucleo operativo e radiomobil­e mentre ne cedeva una a un 34enne montebellu­nese. Ed è finito in cella. E’ andata male anche al cliente che, oltre a essere segnalato come assuntore, è stato a sua volta denunciato per essere stato trovato in giro senza un giustifica­to motivo.

 Gallo Abbiamo ricevuto diverse segnalazio­ni di persone che violavano il Dcpm

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