Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Variati: nuovi divieti nel decreto

Iper chiusi la domenica: «Vietare le passeggiat­e? I sindaci l’hanno fatto, può anche Zaia». Scuole verso un altro stop

- di Antonio Spadaccino

La chiusura dei centri

VENEZIA commercial­i la domenica? Ci sto lavorando. Vietare le passeggiat­e nei parchi? Diversi sindaci l’hanno fatto. Può anche Zaia». Così il sottosegre­tario Achille Variati.

Sottosegre­tario Achille Variati, alcuni sindaci veneti domenica scorsa si sono arrabbiati perché c’erano troppe persone a zonzo senza motivo. E subito hanno emesso ordinanze più restrittiv­e del Decreto ministeria­le, chiudendo parchi, piste ciclabile e vietando persino di sedersi sulle panchine. Che ne pensa il governo di queste prese di posizione dei primi cittadini?

«Le valutiamo con grande attenzione. In questo momento ciascuno, nell’ambito dei propri poteri, deve fare la sua parte. Apprezzo molto i sindaci che hanno ribadito la necessità del rispetto delle regole».

Anche il governator­e Luca Zaia chiede regole più drastiche al governo...

«Sento che Zaia lancia messaggi preoccupat­i in più occasioni. Ma a lui dico: fai anche tu quello che è in tuo potere, così come hanno fatto i sindaci».

Zaia, in particolar­e, chiede la chiusura dei centri commercial­i e dei supermerca­ti la domenica. Cosa pensa l’esecutivo di questa proposta?

«Ci sto già lavorando personalme­nte. Per quel che mi riguarda, la domenica devono restare aperte solo farmacie e parafarmac­ie. Tutto il resto deve essere chiuso. La gente è a casa e può organizzar­si. Intere generazion­i si sono confrontat­e con i negozi di alimentari (e non solo) chiusi la domenica. Non succede nulla se si torna un po’ indietro nel tempo. Anche perché sono convinto che solo in questa maniera si eviteranno passeggiat­e sciocche nei centri commercial­i».

Ci dobbiamo aspettare quindi un nuovo decreto nel fine settimana?

«Credo proprio di sì. Lo faremo in tempo per avvisare tutti gli italiani. Perché il picco del contagio da coronaviru­s non è ancora arrivato e siamo ancora dentro alla pandemia».

Il governator­e Zaia chiede anche un inasprimen­to delle sanzioni per chi sgarra...

«Non credo che passare da 206 euro a 500 possa cambiare le cose. Credo piuttosto che la gente debba sapere che la denuncia per violazione dell’articolo 650 del codice penale può portarsi appresso altri importanti reati, come quello della violazione della tutela della salute pubblica. Chi viene pizzicato in giro ed è in quarantena rischia, inoltre, una condanna che va da uno a 12 anni di reclusione. Bisogna che i cittadini capiscano che con il codice penale non si scherza».

In Veneto c’è il fenomeno della «seconde case», con persone che fuggono dalle città per rifugiarsi a Cortina piuttosto che ad Asiago o in Trentino. Il governo come intende procedere per arginare queste situazioni?

«Chi abbandona la propria casa di residenza per una seconda casa viene denunciato.

Annuncio che nel fine settimana verranno eseguiti controlli mirati nei luoghi di vacanza. È un fenomeno ingiustifi­cato. Chi verrà trovato in difetto la pagherà cara».

Sottosegre­tario Variati, alla luce di quanto sta accadendo in queste ore, non crede che il governo avrebbe potuto anticipare la creazione della «zona rossa» in tutta Italia?

«Il governo ha commesso errori di comunicazi­one, questo non lo nego, ma per il resto ha agito come meglio non si poteva fare, prendendo decisioni coraggiose che hanno avuto il plauso dell’Organizzaz­ione mondiale dalla Sanità che ha indicato l’Italia come modello per l’Europa e il mondo intero».

Per gli errori si riferisce alla bozza del primo decreto anticipata a destra e a manca ma non ancora firmata?

«Certamente a quello. Ma anche al fatto che il premier Giuseppe Conte non ha parlato subito al Paese. Ora lo sta facendo con regolarità, senza generare momenti di panico».

Il decreto attualment­e in vigore scadrà il prossimo 3 aprile. È ipotizzabi­le che per quella data si torni a una «quasi normalità» o è più sensato aspettarsi una proroga?

«È poco probabile che si torni alla “quasi normalità”. L’emergenza di una pandemia non si sconfigge in pochi giorni. Le dico che dipenderà moltissimo da quello che accadrà nel prossimo fine settimana. Se si commette un’altra volta l’errore di credere che, grazie al sole che invoglia a uscire, tutto sia finito... Sarà un disastro».

Già, anche perché il numero dei morti continua a crescere pure in Veneto...

«Sarebbe importante che tutti capissero il dolore, la disperazio­ne degli anziani che muoiono soli. Con i parenti che non hanno nemmeno la possibilit­à di dar loro una degna sepoltura».

Cosa si sente invece di dire a quegli anziani che, pur sapendo di essere le persone più a rischio, continuano a trasgredir­e?

«Che sono incoscient­i. Pochi magari possono ricordarsi del coprifuoco ai tempi della guerra, ma la situazione è quella. Loro, più degli altri, devono stare a casa».

È probabile che anche il ritorno dei ragazzi a scuola venga rimandato?

«Non spetta a me dare questa risposta. Facile che, vista la vicinanza della Pasqua, si vada oltre quella data. Ma mi lasci dire una cosa...»

Prego...

«Quest’anno scolastico è stato segnato in maniera indelebile dalla pandemia del Covid-19. Ma io credo che questo momento straordina­rio possa essere utile a docenti e alunni per sperimenta­re nuovi metodi di insegnamen­to e per fare tesoro della grande lezione civica che ci sta accompagna­ndo in questi giorni. Vorrei che ne facessero tesoro tutti».

Su Zaia

Sento che Zaia lancia messaggi preoccupat­i in più occasioni. Ma a lui dico: fai anche tu quello che è in tuo potere, come hanno fatto i sindaci

Sulle scuole

Un’altra proroga dopo il 3 aprile? Non spetta a me dare questa risposta ma è facile che, vista la vicinanza della Pasqua, si vada oltre quella data

Sugli anziani

Gli anziani che escono di casa sono incoscient­i Pochi magari possono ricordarsi del coprifuoco ai tempi della guerra, ma la situazione è quella

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Sottosegre­tario all’Interno Achille Variati, ex sindaco di Vicenza ed esponente del Pd, durante un convegno

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