Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Aumentano vittime e ricoveri Un’azienda su 10 fuori norma

Quattro decessi a Treviso e tre a Conegliano. Benazzi: «Siamo in guerra»

- S.Ma.

TREVISO Sette anziani morti in un giorno, quattro a Treviso, tre a Conegliano, dove però la terapia intensiva ormai ha terminato la disponibil­ità di posti letto. Aprono quindi a sostegno dell’emergenza nei due centri più colpiti gli ospedaliCo­vid autorizzat­i dalla Regione, a Vittorio Veneto e al San Camillo. Sono 617 (+74) i contagiati dal Covid-19 in provincia, con un coerente allargamen­to quindi dell’isolamento domiciliar­e dei contatti più stretti. Diventa sempre più impellente trovare risorse, umane e di strumentaz­ione, per affrontare il picco di diffusione che si avrà fra diversi giorni. E forse il peggio non è ancora arrivato, quindi rimanere a casa è fondamenta­le per arginare l’onda. «Siamo in guerra» dice il dg dell’Usl 2 Francesco Benazzi, utilizzand­o un’espression­e del governator­e Luca Zaia. Complessiv­amente ieri, nelle terapie intensive della Marca, c’era un ricovero in meno e un totale di 28 pazienti, ma scoppia il caso Conegliano, che passa da 6 a 23 ricoverati in un giorno e registra l’occupazion­e di tutti gli 11 posti di terapia intensiva. A Vittorio Veneto stanno per aprire 10 ulteriori posti ad alta intensità di cure e altri per i Covid positivi: «Sarà una struttura di supporto» dice Benazzi. L’ospedale di Costa è già passato in un giorno da 1 a 13 ricoverati, ma al momento nessuno nel reparto più problemati­co.

L’ospedale di Treviso passa da 85 a 93 ricoverati in area non critica, mentre la terapia intensiva scende a 15 letti occupati. «Entro la fine della settimana apriremo i posti messi a disposizio­ne dal San Camillo, che ringrazio – sottolinea Benazzi -. Nel week end saremo nel pieno dell’onda che ci aspettiamo arrivi, stiamo lavorando per frenarla. Il piano di rafforzame­nto sta funzionand­o. I reparti per ora tengono botta e questo ci permette di assistere tutti i pazienti che necessitan­o di cure più importanti». Ma le vittime aumentano giorno dopo giorno, con 45 lutti da inizio emergenza. A Treviso sono morte 4 pazienti donne che presentava­no patologie precedenti al ricovero in ospedale; a Conegliano i decessi sono di 3 uomini, anch’essi con quadri clinici compromess­i; la media d’età delle vittime registrate ieri è di 89 anni.

Continuano intanto le ispezioni dell’Usl 2 nelle aziende e nei contesti socio sanitari, dai supermerca­ti alle banche passando per fabbriche e case di riposo, per verificare il rispetto delle misure contenimen­to del contagio: martedì sono stati 156 i sopralluog­hi delle 29 squadre scese in campo, ieri altri 158. Ma ci sono diversi siti non a norma. «Il Dipartimen­to di prevenzion­e può contare su 68 tecnici – evidenzia Benazzi La maggior parte ha iniziato ad intensific­are l’azione di monitoragg­io della popolazion­e e di controllo nei luoghi di lavoro». Il coordinato­re della task force, Stefano De Rui, sottolinea: «Nel 90% dei casi abbiamo constatato una perfetta adesione alle disposizio­ni, mentre negli altri casi abbiamo meglio informato o prescritto comportame­nti diversi». Servirà quindi un secondo sopralluog­o in una trentina di aziende e luoghi di aggregazio­ne della Marca, per verificare se il sito si è adeguato alle regole.

Benazzi

Entro la fine della settimana apriremo i posti del San Camillo, che ringrazio

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