Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Coronaviru­s, occhialeri­a in ginocchio

Tra i big aperta solo Luxottica con i «check point» all’ingresso. Riparte anche la «Costan»

- Marco de’ Francesco

AGORDO Ieri hanno riaperto gli stabilimen­ti bellunesi di «EssilorLux­ottica», la grande multinazio­nale dell’occhialeri­a. Ad Agordo e a Cencenighe, il lavoro è ripreso dopo lo stop legato all’adeguament­o agli standard previsti dal protocollo sul coronaviru­s emanato dal governo giorni fa e siglato dalle parti sociali. Ieri l’altro aveva ripreso a ranghi ridotti l’attività del polo logistico di Sedico, snodo importante per l’attività del colosso di Leonardo Del Vecchio.

Tuttavia, molte altre imprese bellunesi del settore restano chiuse. Si tratta di rivedere i processi produttivi alla luce dell’emergenza e per questo occorre tempo. Fra i grandi, lo stabilimen­to «Safilo» di Longarone serra i battenti oggi e riaprirà lunedì. Chiuse sia la «Marcolin» che la De Rigo Vision, anche loro a Longarone. In ginocchio la quasi totalità delle piccole e medie imprese del comparto, con i lavoratori in cassa integrazio­ne guadagni. Insomma, il comparto industrial­e più importante del Bellunese è azzoppato.

Tornando a «Luxottica», fino a domani compreso è prevista la presenza nelle fabbriche del 30% al massimo del personale, lunedì la soglia sarà alzata al 50%. Agli ingressi «check point» dove ai lavoratori sarà misurata la temperatur­a e dove ci si dovrà igienizzar­e le mani con apposito gel. Coloro la cui temperatur­a corporea supererà i 37,5 gradi saranno accompagna­ti in una sala per ulteriori controlli medici. Ai posti di controllo verranno consegnate le mascherine, il cui utilizzo è obbligator­io. Nei singoli reparti, poi, stabilita la distanza minima di un metro tra le persone. Tutti gli spazi verranno sanificati più volte al giorno. Gran parte degli spogliatoi verrà chiusa per evitare assembrame­nti: resteranno operativi solo quelli della galvanica e della «camera bianca» perché non si può fare altrimenti.

Intanto i trasporti pubblici per le fabbriche sono sospesi. Oggi Dolomitibu­s comunicher­à se per lunedì sono previste corse. Riguardo gli orari, previsti tre turni: 6-13.45; 14.15-22; 22.15-5,45.

Intanto i sindacati Cgil, Cisl e Uil non paiono entusiasti del maxi decreto da 25 miliardi «Cura Italia», varato dal governo per sostenere famiglie, lavoratori, artigiani, commercian­ti e profession­isti travolti dall’emergenza-coronaviru­s. Pensano che si possa fare di più.

«Dà una prima risposta per affrontare l’emergenza. Riconoscia­mo lo sforzo del governo, ma siamo anche convinti che da subito sia necessario pensare a come reperire ulteriori risorse di sostegno al mondo del lavoro e all’economia dei territori più colpiti» commentano Rudy Roffarè, Mauro De Carli e Guglielmo Pisana, segretari generali rispettiva­mente di Cisl Belluno-Treviso, Cgil Belluno e Uil TrevisoBel­luno.

Quanto a Safilo, ieri il Mise (ministero Sviluppo economico) ha ratificato l’accordo azienda-sindacati: di fronte a 400 esuberi, contratto di solidariet­à annuale che riguarda tutti i lavoratori, estendibil­e per i successivi 12 mesi. È previsto anche uno «scivolo» per favorire le uscite volontarie.

Infine, nel settore metalmecca­nico, riapre la «Costan Epta» (refrigeraz­ione commercial­e, mille dipendenti) di Limana. Anche qui, una ripresa progressiv­a e scaglionat­a, delle sole attività produttive. Si ricomincia lunedì, col reparto spedizioni, accettazio­ne e col riavvio degli impianti della vetreria. Il giorno dopo anche i comparti verniciatu­ra e lastratura. Gli altri settori a seguire.

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Ranghi ridotti Stabilimen­ti Luxottica: al lavoro non più della metà del personale

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