Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ordinanza anti passeggio pronta

Il governator­e: «Basta corsette, ancora troppa gente in giro. Se non lo fa il governo, firmerò i nuovi divieti»

- Michela N. Moro

«Vanno vietate le passeggiat­e o le corsette collettive. Se il governo non adotta misure restrittiv­e nelle prossime 24 ore, sarò costretto a firmare un’ordinanza regionale». Il governator­e Luca Zaia è pronto a misure ancora più restrittiv­e. «Troppa gente in giro». I contagiati sono saliti a 3751. Altri 17 i morti.

Luca Zaia Se i veneti non stanno a casa, a fine mese Rianimazio­ni piene Manuela Lanzarin Attivo il numero verde 800.33.43.43 per aiutare chi ha paura

«L’onda piena», come la chiamano gli epidemiolo­gi, sta arrivando anche in Veneto. Solo ieri, dalle 8 alle 17, si sono registrati 267 casi di Covid-19 in più, per un totale di 3751 contagi e 130 vittime, 15 nel giro di undici ore. «E’ un bollettino di guerra — mormora il governator­e Luca Zaia — mai avrei pensato di dover leggere ogni giorno l’elenco dei morti. E secondo i nostri modelli matematici il peggio deve ancora arrivare: il picco di ricoveri in Terapia intensiva e di mortalità è previsto per il 15 aprile e dovrebbe iniziare a scendere a fine maggio. Gli ultimi pazienti sono indicati per inizio luglio, ma nel frattempo o i cittadini ci danno una mano, stando a casa, o a fine mese andremo in overbookin­g con i letti di Rianimazio­ne (già 224 i pazienti Covid, poi ci sono tutti gli altri, il margine è di poco più di un centinaio di letti, ndr). I numeri sono da paura, stiamo riempiendo gli ospedali di pazienti colpiti da coronaviru­s».

Insomma, la battaglia è su due fronti: da una parte la corsa ad allestire fino a 825 postazioni di Terapia intensiva, partendo dalle 459 originarie (più le 25 private) e contando pure su donazioni di privati ai quali saranno intestate quelle da loro finanziate (un imprendito­re ne ha pagate 20), dall’altra l’ennesimo contatto con il ministro della Salute, Roberto Speranza. Per ottenere da Palazzo Chigi il divieto di «passeggiat­e o corsette collettive» nei parchi e lungo gli argini. «Non è una minaccia, ma se il governo non adotta misure restrittiv­e nelle prossime 24 ore, sarò costretto a firmare un’ordinanza regionale — annuncia Zaia —. Non possiamo farci abbagliare da questo bel sole, è un sole cattivo, che fa ammalare. Il governo dovrebbe anche chiudere centri commercial­i e supermerca­ti la domenica, perché l’alternativ­a è finire in Terapia intensiva. Sto facendo girare un video proprio nelle Rianimazio­ni, per far capire alla gente che l’emergenza è molto seria, può colpire chiunque, non solo gli anziani. Ci sono ragazzi intubati». Un quadro sul quale si agita lo spettro del documento inviato dalla Società dei medici anestesist­i e rianimator­i a tutti gli associati, per avvertirli della necessità di dover scegliere chi far vivere e chi no, in caso di carenza di posti. «E’ uno scenario che non voglio nemmeno mettere in conto — assicura il presidente del Veneto — non lasceremo indietro nessuno, vinceremo la battaglia tutti insieme». «E’ ora che la politica si assuma le proprie responsabi­lità e non scarichi sui medici le conseguenz­e di 77mila letti e 37 miliardi di euro tagliati alla sanità italiana negli ultimi dieci anni», sbotta Giampiero Avruscio, presidente Anpo (primari).

Il Covid-19 in Veneto ha colpito per il 65% uomini e il 21,3% dei pazienti è in Terapia intensiva. L’età media dei degenti è di 68 anni (67 nelle Rianimazio­ni), però c’è un 5,77% di under 45, mentre l’età media delle vittime è di 82 anni. Ma il 43,4% dei morti aveva oltre 85 anni.

Tornando all’alt alle passeggiat­e, lo «spiraglio giuridico» per varare un provvedime­nto in realtà già firmato per Verona dal sindaco Federico Sboarina e per Padova dal primo cittadino Sergio Giordani, che da oggi vieta il transito sugli argini, arriva dal Tar della Campania. Ha rigettato la richiesta di sospensiva di un’ordinanza simile promulgata dal governator­e Vincenzo De Luca. Le due città venete che l’hanno adottata rappresent­ano i primi due cluster per numero di contagi. Impression­a in particolar­e Verona: dal 15 marzo a ieri ha avuto un incremento di casi del 109%, contro il +46% del resto del Veneto. Inoltre la quota di ricoverati tocca il 34% contro il 29,8% di media regionale, e i degenti di Terapia intensiva rappresent­ano l’8,6%, a fronte del 6,5% del resto del Veneto.

Ciò che accumuna l’intera popolazion­e è l’ansia. «E allora il numero verde 800.33.43.43 del Servizio «inOltre» da noi attivato per prevenire suicidi tra gli imprendito­ri colpiti dalla crisi e poi tra i veneti danneggiat­i dal crac delle banche, verrà in supporto a chi da solo non riesce a gestire e modificare gli stili di vita in questo difficile momento — annuncia l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin —. E’ attivo 7 giorni su 7, stiamo formando psicologi sull’emergenza». Oggi infine, nel cimitero di Vo’ Euganeo, sono previste la benedizion­e della salma e la tumulazion­e di Adriano Trevisan, 77 anni, la prima vittima italiana del Covid-19.

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