Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il sindaco Chies: «Anche io positivo»

Il primo cittadino di Conegliano invita tutti a stare di più a casa: «È un virus subdolo»

- Madiotto

TREVISO La Marca passa in un giorno da 670 a 768 contagiati, e fra loro c’è anche il sindaco di Conegliano Fabio Chies. L’ha annunciato con un video di Facebook in cui cerca di sorridere e trasmetter­e ottimismo, ma soprattutt­o con il quale invita i suoi concittadi­ni a rimanere a casa ed evitare qualsiasi rischio. Perché, dice, «è un virus subdolo, mi ero già isolato da 15 giorni ma non è bastato, e questo dimostra che dobbiamo davvero uscire pochissimo»

TREVISO La Marca passa in un giorno da 670 a 768 contagiati e fra loro c’è anche il sindaco di Conegliano Fabio Chies. L’ha annunciato lui stesso con un video di Facebook in cui cerca di sorridere e trasmetter­e ottimismo, ma soprattutt­o con il quale invita i suoi concittadi­ni a rimanere a casa ed evitare qualsiasi rischio. «È un virus subdolo – dice - mi ero già isolato da 15 giorni ma non è bastato, e questo dimostra che dobbiamo davvero uscire pochissimo. Vinceremo la battaglia solo se combattere­mo tutti insieme».

In una giornata che, dopo molto tempo, non segna decessi nei sei ospedali della provincia di Treviso, la notizia che colpisce di più è il contagio di chi in questi giorni è stato in trincea, assieme a 93 colleghi. I sindaci infatti sono stati i primi a scendere in campo (sempre al fianco degli operatori, dei servizi sociali, della protezione civile) ma, come tutti gli altri, non sono immuni dall’infezione.«Non avrei mai voluto fare questo video ma per precauzion­e ho fatto il tampone e per i prossimi 14 giorni starò a casa – ha spiegato Chies -. Sto bene, rassicuro tutti e ringrazio chi sta lavorando ogni giorno, abbiamo un grande sistema sanitario e abbiamo costruito una piattaform­a che ci consente di essere sempre aggiornati. Io continuerò a coordinare le operazioni da qui, come ho fatto anche negli ultimi giorni. Siamo tutti preoccupat­i ma dobbiamo rimanere uniti e rimanere a casa».

I quasi cento contagi in più si riflettono anche sull’occupazion­e dei posti letto negli ospedali trevigiani: 16 ricoveri in più a Treviso (da 95 a 111 persone in area non critica) e 17 persone in terapia intensiva. La situazione è ritenuta al momento ancora gestibile dal dg dell’Usl 2 Francesco Benazzi: «Abbiamo aperto la collaboraz­ione con San Camillo che ha messo a disposizio­ne i primi dieci posti, che potranno aumentare a seconda delle esigenze. A Treviso siamo pronti ad aumentare la terapia intensiva di altri 7 posti letto e la apriremo anche a Oderzo». La zona di Conegliano e Vittorio Veneto è particolar­mente colpita in questi ultimi dieci giorni: a Conegliano con 6 ricoveri in più si arriva a 44 posti letto occupati, mentre la terapia intensiva è già piena con 11 pazienti; cresce anche Vittorio Veneto con 27 ricoveri. «È stato attivato il Covid hospital di

Vittorio Veneto per i casi di pazienti positivi – spiega Benazzi - dove saranno attivati, progressiv­amente, 18 posti letto di terapia intensiva, 20 posti in pneumologi­a semi intensiva e 200 di malattie infettive per concentrar­e meglio le risorse sia umane che struttural­i. Se servirà, anche Treviso potrà accogliere i pazienti della terapia intensiva di Conegliano». L’attivazion­e del Covid-hospital a Costa comporterà la momentanea sospension­e delle attività chirurgich­e in urgenza, di ricovero e collegate al punto nascita, che verranno concentrat­e a Conegliano; dirottati lì anche i casi di Covid sospetti del pronto soccorso di Vittorio. Un balzo notevole di ricoveri è registrato negli ospedali di Castelfran­co e Montebellu­na che passano a 14 e 11 pazienti, con +9 e +8 letti occupati e 5 persone in terapia intensiva.

Benazzi

È stato attivato il Covid hospital di Vittorio Veneto dove avremo 18 posti in terapia intensiva

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