Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Raffica di denunce anche ieri. Grazie alle telecamere pizzicati due ecovandali a Castelfran­co

- Milvana Citter

TREVISO Posti di blocco, telecamere di videosorve­glianza e persino droni lanciati sopra il cielo di Treviso. Le forze dell’ordine ora stanno facendo di tutto per frenare gli spostament­i ingiustifi­cati delle persone che rischiano di vanificare il senso del blocco.

Un giro di vite nei controlli che sarà inasprito ancora di più perché, nonostante i tanti appelli a rimanere in casa per evitare la diffusione del contagio, ancora troppe persone si spostano senza avere motivazion­i valide per farlo. E c’è addirittur­a chi, in quarantena, ha pensato bene di andarsi a fare un giretto e ora rischia il carcere. Il numero di chi viola il decreto del Presidente del Consiglio cresce di giorno in giorno. Merito anche dell’incremento dei controlli di polizia, carabinier­i e della polizia locale di Treviso che ha annunciato l’intenzione di aumentare i pattugliam­enti durante il fine settimana quando il personale sarà potenziato a partire dai posti di blocco in varie zone della città, comprese quelle utilizzate maggiormen­te per l’attività fisica per verificare le motivazion­i degli spostament­i.

Già da ieri la polizia locale ha schierato le pattuglie all’inizio del Terraglio e in via Felissent per fermare le persone in transito a bordo di auto, cicli, moto e anche a piedi.

Dieci le persone denunciate giovedì, altre sette ieri. Ma vista l’ulteriore stretta, dopo l’ordinanza del Governator­e Luca Zaia che ha previsto una notevole restrizion­e anche per l’attività motoria, gli agenti useranno anche la videosorve­glianza, come spiega il comandante Andrea Gallo: «Se una persona crea aggregazio­ne è penalmente perseguibi­le per cui utilizzere­mo anche le immagini delle telecamere per monitorare situazioni di assembrame­nto e, qualora accadesse, le utilizzere­mo per procedere al riconoscim­ento dei responsabi­li, che potranno essere denunciati». Intanto ieri, a supportare il lavoro degli agenti in strada nei due posti di blocco (dove sono state fermate una sessantina di persone) è stato utilizzato anche il drone per monitorare il traffico:

«Il drone registra le targhe dei veicoli - continua Gallo ciò ci consentirà di svolgere ulteriori accertamen­ti nei prossimi giorni».

Intensa l’attività di controllo anche da parte della Polizia di Stato che ha spiccato varie denunce. Ed è capitato anche, che gli agenti della squadra volanti, fermassero lungo la Feltrina a Treviso, un’auto con a bordo tre persone. Una delle quali, un 30enne originario dell’Est Europa, è risultato essere sottoposto a regime di isolamento fiduciario (la quarantena per i non tamponati) per essere entrato in contatto con soggetti positivi. E che quindi, ancor più degli altri, sarebbe dovuto rimanere a casa. L’uomo è stato scortato dagli agenti nella sua abitazione e, oltre alla denuncia per aver violato il Dpcm, potrebbe ora finire in guai davvero seri. Il suo caso è al vaglio della squadra mobile che potrebbe procedere contro di lui per l’articolo 452 del codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica), che prevede una pena detentiva da 3 a 12 anni.

Alle 21 di giovedì, in zona stadio di Monigo, è stato fermato anche un 20enne, già denunciato per aver violato il Dpcm tre giorni fa, che si muoveva in bicicletta con una borsa piena di alcolici acquistati tre ore prima. E c’è chi ha fatto anche di peggio. Uscendo di casa per abbandonar­e i rifiuti a Castelfran­co Veneto. Protagonis­ti due ecovandali, residenti nelle province di Vicenza e Padova, beccati grazie al sistema di videosorve­glianza mobile del Consiglio di Bacino Priula. Per i due, oltre alla denuncia per essere usciti senza un valido motivo è scattata anche una sanzione amministra­tiva di 600 euro.

La stretta

Da oggi oltre al Dcpm entra in vigore anche l’ordinanza restrittiv­a della Regione Veneto

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