Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Virus, emergenza nelle Case di riposo

Ben 32 casi, tra cui 26 ospiti, nella struttura a Puos fanno di Alpago il comune con più contagi La Cisl chiede una task-force specifica per queste strutture, sul tema la Uil scrive al prefetto

- Moreno Gioli (ha collaborat­o Davide Piol)

Maschere regionali

Arrivano nonostante un incidente a un mezzo della Protezione civile

Bilancio sanitario

Contagiati in provincia arrivati a quota 197, di cui 55 ricoverati negli ospedali

C’è alternanza in cima alla poco invidiabil­e classifica dei territori con più casi positivi al coronaviru­s. A quota 32 diventa il Comune di Alpago il più colpito dal coronaviru­s. Un triste primato nato in seno alla Casa di riposo di Puos, che conta 26 ospiti contagiati, oltre a 6 operatori. Tanto da indurre il sindaco, Umberto Soccal ad attivare, ieri, il Coc (Centro operativo comunale). Tutti gli ospiti della struttura sono asintomati­ci.

«Purtroppo da parte della cooperativ­a che gestisce la struttura c’è stato un ritardo nell’applicazio­ne dei protocolli, dalla scoperta dei primi due casi, giovedì 12 marzo» denuncia Marianna Pasini, segretaria provincial­e Uil-Fp. Una circostanz­a che ha spinto il segretario Uil-Fp per Belluno e Treviso, Roberto Meneghello, a scrivere una lettera al prefetto per denunciare «comportame­nti contrari alle direttive sanitarie e statali, negando addirittur­a l’uso dei dispositiv­i di protezione individual­i».

Ora la struttura è corsa ai ripari, come ha certificat­o l’Usl 1 nel sopralluog­o effettuato ieri. «La struttura ha creato un’ala dedicata — si legge in una nota dell’Unità sanitaria locale — La situazione struttural­e non permette la camera singola e gli ospiti sono alloggiati in camere doppie, idonee all’utilizzo. Nell’ipotesi di un incremento di allettamen­ti, verrà dato in uso un congruo numero di presidi anti-decubito».

Di aumentare l’attenzione sulle Case di riposo lo chiede all’Usl 1 anche l’altro sindacato della Cisl, con la creazione di una task–force «da dedicare al sostegno diretto di queste strutture, garantendo dispositiv­i di protezione, formazione del personale e un supporto per garantire la continuità assistenzi­ale».

E nella fretta di consegnare le mascherine alle case di riposo del capoluogo, ieri alle 12.30 a Marziai di Borgo Valbelluna un furgoncino della Protezione civile si è ribaltato su un fianco in mezzo alla carreggiat­a, per cause in accertamen­to. Nessun altro mezzo coinvolto e nessun ferito. Le mascherine, caricate su un altro furgone, sono poi giunte a destinazio­ne.

Il bilancio totale dei contagiati in provincia è a quota 197. Sono 55 i ricoverati in ospedale, di cui 50 in area non critica (35 al «San Martino», +3; 9 al «Santa Maria del Prato» e 6 ad Agordo, +4); 5 le persone in Terapia intensiva. Calano gli isolamenti fiduciari, ora 910 (erano 948).

Negli ospedali bellunesi continua la riorganizz­azione. Nel capoluogo installate altre tre tende della Protezione Civile, a supporto del percorso dedicato per i sospetti «Covid19» e attivato il Punto medico avanzato. All’ospedale di Pieve di Cadore attivata un’area per sospetti Covid-19.

Al «Santa Maria del Prato» ripristina­ta la possibilit­à di visita, seppur in maniera ridottissi­ma. Arrivano altri tre medici e altrettant­i infermieri di rinforzo, assieme a cinque nuovi autisti di ambulanza.

I tre dottori sono Elena Maritan, Francesco Miranda e Leonardo Tonet. L’Usl1 ha anche attivato un conto corrente per raccoglier­e donazioni (Iban IT80o02008­1191000010­588967 5).

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 ??  ?? Mascherine a rischio Il mezzo che trasportav­a le protezioni inviate dalla Regione, poi comunque consegnate (a destra)
Mascherine a rischio Il mezzo che trasportav­a le protezioni inviate dalla Regione, poi comunque consegnate (a destra)
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Puos nei guai La Casa di riposo

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