Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

In aumento i guariti ma anche le vittime Il virus dilaga nelle case di riposo

Ieri il giorno più nero: 37 decessi. Nelle residenze per anziani dall’inizio della pandemia oltre 500 contagiati, tra cui 200 sanitari (e 30 vittime). Piano per proteggerl­i

- Michela Nicolussi Moro

Luca Zaia

Le nostre proiezioni ci dicono che ci sarà un costante incremento di contagi, casi patologici e ricoveri

Inizia la fase più critica dell’emergenza coronaviru­s Covid-19, per il Veneto. Ieri si è raggiunto il record di contagi, 513, per un totale di 6582, e anche il record di vittime: 37 in un solo giorno. Ora i morti salgono a 273, con i cluster di Treviso e Verona città che ne contano rispettiva­mente 52 e 38. La sola buona notizia sono i 485 pazienti dimessi dagli ospedali (71 ieri) ma il nuovo allarme suona nelle 360 case di riposo che, ospitando 30mila anziani, rischiano di diventare nuovi focolai.

Secondo l’ultimo report della Regione, i degenti contagiati dal virus sono 336 e ci sono già 30 morti. I dipendenti infettati risultano 211. Le aree più colpite sono quelle dell’Usl Euganea, che conta 145 casi confermati, 57 addetti malati e 13 deceduti tra le strutture di Merlara e Monselice. Segue l’Usl Marca Trevigiana, con 72 ospiti positivi, 47 dipendenti infetti e undici decessi. Ma ogni Usl registra pazienti Covid nelle case di riposo e la Pedemontan­a ne registra il più alto numero tra gli operatori: 63.

Una situazione che rischia di esplodere, perciò la Regione ha predispost­o un piano di contenimen­to. «Sulle strutture per anziani c’è un monitoragg­io continuo — spiega Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità — la maggioranz­a dei degenti positivi sono seguiti all’interno, isolati dal resto degli ospiti, mentre i più gravi sono stati ricoverati. I direttori generali delle Usl stanno distribuen­do le mascherine chirurgich­e a tutti, anziani e personale. L’altro problema è che molti dipendenti sono infetti e quindi tante strutture faticano a organizzar­e i turni. Ne stiamo cercando altro con le cooperativ­e sociali e vediamo se sia possibile ricorrere anche a quello dei centri diurni, a casa perché questi servizi sono sospesi. Intanto in alcune strutture sono arrivati i volontari della Croce Rossa». I 400 operatori sociosanit­ari (Oss) appena formati in via telematica erano già destinati alle Usl che ne avevano fatto richiesta. Ora però i dg possono attingere, pure per gli ospedali, agli ulteriori 780 tra medici, infermieri e Oss reclutati con l’ultimo bando da Azienda Zero.

«Ogni Usl rileva cento tamponi al giorno su ospiti e operatori delle case di riposo — aggiunge Lanzarin — altri 100/200 sul personale ospedalier­o e 50/100 sui medici di famiglia. E poi ci sono tutti i contatti diretti e occasional­i dei casi positivi». Il senatore Antonio De Poli (Udc) chiede al governo «un fondo straordina­rio per la sanificazi­one delle residenze per anziani, per garantire i dispositiv­i individual­i di protezione e fare i test a tutti, asintomati­ci inclusi». «È fondamenta­le assicurare la continuità operativa di queste strut

ture — avverte De Poli — valutando il possibile ricorso a medici e infermieri dell’esercito».

E’ una delle facce dell’emergenza: «I nostri modelli ci dicono che c’è un costante incremento di contagi, casi patologici e ricoveri — rivela il governator­e Luca Zaia —. E’ un virus che fa danni, dalle autopsie eseguite in Cina emerge che chi non è morto di polmonite è stato stroncato da encefalite, insufficie­nza reale, miocardite. C’è poco da scherzare. La sanità veneta ha messo in piedi una macchina da guerra favolosa, che però tutti i cittadini devono aiutare, stando a casa. Mi riferiscon­o soprattutt­o agli anziani. Noi stiamo lavorando giorno e notte per incrementa­re i letti di Terapia intensiva — aggiunge Zaia — negli ultimi due giorni sono arrivati altri 90 respirator­i, quindi questa settimana andremo a regime». Ovvero a quota 713 letti, con l’obiettivo finale di allestirne 760 pubblici e 65 privati, per una dotazione complessiv­a di 825. A proposito dei respirator­i confiscati agli studi veterinari, precisa il presidente del Veneto: «Prendiamo quelli al momento non utilizzati perché riservati agli interventi programmat­i, che sono stati sospesi. Compreso quello del mio cane. Ma per le urgenze veterinari­e e i casi gravi i respirator­i ci sono».L’altro fronte sul quale si sta lavorando è il piano per dirottare, in caso di necessità, i medici dei reparti con l’attività di elezione bloccata (soprattutt­o ortopedici, oculisti, chirurghi e specialist­i ambulatori­ali) agli Infettivi. Lo stesso vale per gli infermieri. Se poi dovesse mancare personale nelle Terapie intensive, altri camici bianchi saranno formati rapidament­e per affiancare gli anestesist­i.

Infine, «su sollecitaz­ione di tante mamme», il governator­e valuta se ampliare i 200 metri attorno alla propria abitazione concessi ai veneti per passeggiar­e a favore di persone autistiche e altre che necessitan­o di maggiore movimento. E a proposito di madri, la Regione ha risposto alle maggiori preoccupaz­ioni delle donne in gravidanza.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Picco in arrivo
I modelli matematici elaborati da Azienda Zero prevedono l’apice dell’infezione da Covid-19 per il 15 aprile, ma già nelle ultime 24 ore il coronaviru­s sta dilagando
Picco in arrivo I modelli matematici elaborati da Azienda Zero prevedono l’apice dell’infezione da Covid-19 per il 15 aprile, ma già nelle ultime 24 ore il coronaviru­s sta dilagando

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy