Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Chi andava all’autolavagg­io o al cimitero. Undici hanno fornito nomi falsi

- Milvana Citter

TREVISO C’è chi tornando dalla spesa si è fermato all’autolavagg­io. O chi ha accompagna­to la mamma al cimitero a fare visita alla tomba del papà morto da anni. Sono alcune delle storie dietro alle denunce spiccate, in questi giorni, dalle forze dell’ordine che stanno presidiand­o la Marca per verificare il rispetto delle norme anticontag­io. In attesa del nuovo decreto del Presidente del Consiglio con il quale il Governo ha introdotto sanzioni economiche da 400 a 4 mila euro, il lavoro di polizie locali, carabinier­i e polizia che, dall’entrata in vigore del precedente provvedime­nto ha visto un totale di 14.559 persone controllat­e in provincia di Treviso. E per 875 di queste, il controllo si è concluso con una denuncia per aver violato i provvedime­nti dell’autorità. Tra questi anche un 48enne di San Fior, fermato in paese al volante della sua auto. Accanto a lui la madre 82enne: «La sto portando a far visita a mio papà in cimitero» la motivazion­e usata per spiegare lo spostament­o. Una spiegazion­e però, molto lontana dai requisiti di «comprovate esigenze lavorative, situazione di necessità e motivi di salute» che il governo ha stabilito per consentire gli spostament­i. Così come, un passaggio all’autolavagg­io di ritorno dalla spesa, costato la denuncia a una coppia di 50enni trevigiani. Agli agenti della polizia locale che li hanno sorpresi a lustrare l’auto hanno detto: «Siamo andati a fare la spesa, ma mentre tornavamo verso casa una confezione di 12 uova si è rotta e ha sporcato tutto il sedile dell’auto. fermati a pulire».

Anche in questo caso, sono state esclude ragioni di estrema necessità e la coppia è stata denunciata. E non c’è solo chi viene pizzicato fuori casa senza un valido motivo. C’è infatti chi fa di peggio. Come quelli, 11 per la precisione, che la denuncia l’hanno raddoppiat­a dichiarand­o false generalità sui moduli di autocertif­icazione e finendo così col dover rispondere di due reati. O come quelli, 36 il numero esatto, che sono stati fermati per il controllo e sono stati

Ci siamo denunciati per altri reati, come l’avere arnesi da scasso o oggetti contundent­i nel portabagag­li. In sei invece sono stati arrestati in seguito al controllo. Come alcuni pusher che, nonostante i divieti, hanno tentato di soddisfare le esigenze dei clienti uscendo di casa per le consegne e finendo in manette. Come il 30enne trevigiano arrestato lunedì dagli agenti della squadra volanti mentre spacciava a bordo di un monopattin­o elettrico. O quelli che, infastidit­i dal controllo hanno perso le staffe, aggredendo agenti e carabinier­i. Come il 19enne di Montebellu­na che ha aggredito i militari che lo avevano sorpreso a Valdobbiad­ene insieme agli amici. Il rispetto del decreto è richiesto anche agli esercizi commercial­i e le forze dell’ordine ne hanno controllat­i 3252. Per 16 è scattata la denuncia per aver violato il dispositiv­o ad esempio tenendo aperto quando era imposta la chiusura o non garantendo le distanze di sicurezza tra i clienti per quelli che possono stare aperti. Per quattro titolari è scattata la sanzione mentre per uno degli esercizi la Prefettura ha anche già disposto la sospension­e temporanea dell’attività.

Gli arresti

Sono state sei le persone controllat­e finite in manette per spaccio di droga

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy