Il circolo dei contagi tra Veneto e Friuli La titolare: «Se qualcuno ci avesse avvisato avremmo chiuso subito»

TREVISO «Ci trattano come il cuore del focolaio. Come se tutto fosse partito dal circolo. Ma nessuno ci ha avvisato che c’erano positività tra i soci. Abbiamo chiuso su nostra iniziativa il 5 marzo, se ci avessero avvisati l’avremmo fatto prima e forse avremmo potuto contenere il contagio».

A parlare è Barbara Martinuzzo la presidente dell’Associazione Ex Minatori che gestisce il circolo di Fratta di Caneva (in Friuli) diventato l’emblema di quel focolaio che l’Usl 2 Marca Trevigiana ha individuato nel gioco delle carte tra anziani, tra i comuni di San Fior, Orsago, Cordignano e Caneva (Pordenone). La presidente vive giorni difficili da quando il suo circolo, che ha soci provenienti dai comuni al confine tra le due regioni, è chiuso. A serrare la porta è stata lei, quando ha saputo dei due soci anziani di Orsago ricoverati in terapia intensiva all’ospedale di Conegliano. «Mi sento addosso responsabilità che non dovrei avere. Perché sembra che l’origine del contagio sia il nostro circolo. Ma a me nessuno ha detto nulla. Né le aziende sanitarie di Veneto e Friuli né il comune che anzi esclude la presenza di un focolaio in paese». Anche a Caneva ci sono contagi e persone ricoverate in terapia intensiva. E molte sono anziani che frequentavano il giro dei tornei di carte. «Si tratta di partite a carte che non si facevano solo da noi – precisa Martinuzzo -, ma anche nei circoli anziani di Cordignano

e San Fior e in molti bar. Ma tutti hanno puntato il dito contro di noi. E allora mi chiedo, se siamo ritenuti cuore di un focolaio, perché nessuno ci abbia contattato o sottoposto a un tampone, a scopo precauzionale». L’unica chiamata dal Centro epidemiologico di Palmanova è arrivata quando il circolo era già chiuso: «Per un nostro socio che è in gravi condizioni – conclude -. Ho dato i nomi di tutti quelli che avevano avuto contatti con lui. Se questa chiamata fosse arrivata anche per il primo positivo. Avrei chiuso subito».

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