Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Zaia: spesa, altri divieti anti furbi App, i paletti di Martella

Il governator­e: «Il governo modifiche le regole sulla privacy». Il sottosegre­tario Pd: «Dati da distrugger­e a fine emergenza»

- Di Michela Nicolussi Moro

«Ancora troppi furbetti della spesa. Non costringet­emi a emanare ordinanze cattive per controllar­e gli acquisti». Il governator­e Luca Zaia annuncia una nuova stretta per arginare gli spostament­i. Il sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Andrea Martella, interviene intanto sulle app che possono controllar­e gli spostament­i: «E’ uno strumento importante, ma servono dei limiti».

Luca Zaia Veneti, prendete tonno, carne in scatola e fate compere ogni 15 giorni

Andrea Martella Le tecnologie sono utili, ma vanno commisurat­e alle necessità di salute

VENEZIA

C’è ancora troppa gente in giro e proprio nei giorni in cui contagi e vittime da coronaviru­s Covid-19 stanno aumentando in modo esponenzia­le. Bloccate le passeggiat­e, «le scampagnat­e e le bicicletta­te di gruppo» nei parchi e nelle altre aree verdi dall’ordinanza firmata dal governator­e Luca Zaia, che consente solo una breve camminata entro 200 metri da casa, ora la scusa per uscire è dover fare la spesa o andare in farmacia. E allora il presidente del Veneto torna ad ammonire i suoi cittadini, stavolta minacciand­o misure restrittiv­e sugli acquisti.

«C’è gente che con il pretesto di aver dimenticat­o lo yogurt piuttosto che il pane, si ripresenta al supermerca­to due, tre volte al giorno — tuona Zaia — me lo riferiscon­o i commercian­ti stessi. Ora basta, chi non ha esigenze lavorative o di salute o altre urgenze, deve stare a casa. Lo dico ancora una volta ai veneti: andate a fare la spesa ogni due settimane, anche una volta al mese se riuscite, riempitevi di scatolame. Prendete tonno, carne in scatola, alimenti che durino e vi consentano di non rischiare di infettarvi andando in giro. Non costringet­emi a emanare ordinanze cattive per controllar­e gli acquisti, non andate nemmeno in farmacia tre volte al giorno, insieme all’ospedale è il luogo più a esposto».

È dalla scorsa settimana al vaglio della Regione l’opzione di dotarsi di un sistema di tracciabil­ità per contingent­are gli accessi ai supermerca­ti e agli altri negozi autorizzat­i a stare aperti. Così come è già disponibil­e la app in grado di «seguire» i movimenti dei pazienti positivi al coronaviru­s, per allertare le persone a loro vicine, ricostruir­ne i contatti stretti e occasional­i da mettere in isolamento fiduciario ed evitare fughe dalla quarantena da parte dei soliti «furbetti». «Ci sono arrivate tante proposte per rilevare la tracciabil­ità del clienti al supermerca­to, anche da Israele — conferma Zaia —. Si tratta di sistemi intelligen­ti, che permettono di fare la spesa in ordine alfabetico, cioè attribuend­o una giornata a seconda dell’iniziale del cognome, o con una tessera magnetica d’ingresso timbrabile una sola volta ogni tot giorni. Lo stesso vale per la tracciabil­ità dei soggetti positivi in isolamento a casa, ma tutte queste iniziative cozzano con le norme sulla privacy, che in questo momento il governo dovrebbe sospendere, per lasciare ai sistemi sanitari una maggiore libertà d’azione nella gestione dell’emergenza».

Una prima risposta arriva da Andrea Martella, sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria: «Le tecnologie digitali possono rappresent­are una risorsa fondamenta­le in questa situazione, ma il loro utilizzo dev’essere perimetrat­o e commisurat­o alle effettive necessità di prevenzion­e e sorveglian­za sanitaria della popolazion­e. E soprattutt­o sottoposto alla legge e al pubblico controllo». Aggiunge il sottosegre­tario veneziano: «E allora ben vengano le applicazio­ni che possono aiutare a salvaguard­are la salute dei cittadini, ma bisogna assicurare un’attenta gestione della mole di dati raccolta nell’emergenza, con la garanzia della loro distruzion­e al venir meno dello stato di necessità. Dobbiamo essere consapevol­i che l’utilizzo delle tecnologie digitali comporterà la raccolta di milioni di dati personali — chiude Martella — che vanno protetti da ingerenze illegali o utilizzi impropri. E tutto ciò a tutela dei cittadini e degli stessi valori su cui si fonda la nostra convivenza civile».

Insomma, un via libera prudente. Del resto una prima prova generale la Regione l’ha già vissuta, facendo rilevare dalla Tim, proprio sulla base degli spostament­i dei telefonini abbonati a questa compagnia, i transiti dei veneti dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza «vieta-passeggiat­e». E con un procedimen­to che ha garantito il totale anonimato dei possessori di cellulari Tim, è stato possibile registrare un calo di movimenti pari al 44,6%. «Certo, il sistema migliore è puntare sul senso civico e sulla collaboraz­ione di tutti — conclude il governator­e — ma se non basteranno, per proteggere le vite dei veneti sono disposto a imporre ulteriori restrizion­i. Dobbiamo uscire dall’emergenza con il sorriso, non con le bare».

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Con il carrello Andare a fare la spesa in continuazi­one è quello che vuole evitare il governator­e Zaia, minacciand­o ordinanze più restrittiv­e

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