Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Meno imposte e multe Bilanci verso il default Conte (Anci): «Lo Stato ci aiuti subito»

- Silvia Madiotto

TREVISO Se togliamo la tassa di soggiorno agli alberghi vuoti, le imposte per l’occupazion­e del suolo pubblico ai locali chiusi e le multe sulle strade deserte, il primo risultato è: meno introiti per i Comuni. Se poi aggiungiam­o le spese per le sanificazi­oni di scuole, piazze e palestre, e gli investimen­ti per l’acquisto di presidi di protezione individual­e, l’equazione da coronaviru­s è semplice: più spese per i Comuni. Milioni di euro che spariscono.

Questo periodo di chiusure e sacrifici pesa non solo su imprese e famiglie, ma anche sugli equilibri di bilancio degli enti locali, i cui documenti di programmaz­ione sono già approvati prevedendo incassi basati su dati storici e previsiona­li. Mancherann­o cifre ingenti, mentre altre spese si aggiungono improvvisa­mente. «Chiedo che i Comuni virtuosi possano usare tutto l’avanzo di bilancio – dice Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto Poi lo Stato si faccia carico di ristorare queste cifre, anticipate per non pesare sui cittadini». E promette: «A Treviso preferisco sacrificar­e l’equilibrio di bilancio e utilizzare le somme a disposizio­ne sostenere la ripresa della mia città, le famiglie e le imprese».

La Fondazione Think Tank Nordest ha analizzato le voci d’entrata direttamen­te collegate alle attività economiche oggi bloccate dall’emergenza nei Comuni veneti: la tassa di soggiorno, le imposte su pubblicità e occupazion­e di suolo pubblico, le multe sulle strade comunali, le tariffe dei parcheggi, i buoni pasto di mense e asili, calcolati sul triennio 2017/19, hanno portato un introito medio di 406 milioni. «Quante di queste risorse non verranno incamerate nel 2020 dipenderà dal protrarsi del blocco, ma subiranno un pesante ridimensio­namento», continua Conte. La tassa di soggiorno fa incassare ai Comuni veneti 75,2 milioni di euro: alcune località l’hanno già sospesa per aiutare gli imprendito­ri, ma sarà un anno durissimo se il turismo non ripartirà subito.

«La limitazion­e degli spostament­i ha ridotto gli incassi dai parcheggi (25,1 milioni di euro, ndr) – evidenzia la Fondazione - Le strade deserte comportano il calo delle multe, che tra 2017 e 2019 hanno fruttato in media 129,2 milioni». La provincia più esposta sarebbe Venezia, seguita da Verona e Padova. Anci Veneto ha chiesto l’istituzion­e di un tavolo di confronto per monitorare, mese per mese, minori entrate e maggiori spese di Comuni e Province e per trovare coperture finanziari­e per ristorare le casse degli enti locali.

«Essere virtuosi ci consente di tamponare una situazione difficile, ma non ci fa dormire sonni tranquilli – commenta Conte - Chiediamo anche di poter trattenere l’Imu per avere margini di azione, trasferiam­o troppo a Roma. Lo Stato posticipa le scadenze dei pagamenti ma gli aiuti devono arrivare oggi, non fra due mesi. Se rimarremo chiusi un’altro mese, una attività su tre è a rischio, o non riaprirà nemmeno. L’Italia ha ottenuto lo svincolo dal Patto di stabilità dall’Europa, ora svincoli i Comuni: avere bilanci in ordine e cittadini in ginocchio sarebbe un fallimento per tutti».

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