Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ventitré morti in quattro giorni ma le terapie intensive reggono Continuano a crescere i contagi. Contarina sospende la differenzi­ata per i positivi

- Silvia Madiotto

TREVISO Quattordic­i morti in due giorni, ventitré da lunedì, un ritmo impression­ante e doloroso per la Marca: anche ieri sono state sette le vittime dell’epidemia, anziani che per la maggior parte presentava­no quadri clinici precedente­mente compromess­i, ma anche soggetti in cui il Covid ha avuto la meglio su fisici non particolar­mente fragili. Sono 87, dal 25 febbraio, i trevigiani che hanno perso la vita con positività al coronaviru­s che sta mettendo sotto pressione un Paese e il sistema sanitario.

Anche i contagi continuano a crescere: ieri il bollettino ha segnato un +77 per la provincia di Treviso arrivando a 1.265 casi sotto stretto controllo dell’Usl 2 (mentre la provincia di Verona cresce di 255 casi in una sola giornata e Padova di 125).

Bisogna cercare segnali positivi, se non altro per dimostrare che i sacrifici di queste settimane di isolamento forzato hanno portato a qualcosa di buono. «Non dobbiamo mollare o sentirci sicuri – commenta il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi -. L’aumento dei contagi frena rispetto a qualche giorno fa. Anche gli accessi in ospedale di persone con sintomi sono numericame­nte inferiori: nei giorni scorsi erano trenta, anche quaranta al giorno, molti con positività. Oggi il rallentame­nto porta otto, dieci casi al giorno. L’attenzione rimane comunque sempre elevatissi­ma».

Le terapie intensive stanno reggendo l’urto dell’epidemia: il Ca’ Foncello ha 26 letti impegnati per i pazienti che richiedono un supporto alla respirazio­ne, 11 Conegliano, 6 Vittorio Veneto e 7 Montebellu­na, ma sono quasi pronti a partire altre 12 postazioni all’ospedale di Costa e 9 a Oderzo per dare rinforzo alla Marca ed, eventualme­nte, ad altre province che hanno chiesto la disponibil­ità di postazioni.

In un Veneto che registra in mezza giornata un aumento di 43 ricoveri e 10 terapie intensive, Treviso cresce rispettiva­mente di 7 e 1, ma rispetto a mercoledì i posti letto in area non critica sono 361 (solamente uno in più) e quelli in terapia intensiva passano da 45 a 50. È la settimana più difficile, quella che conduce al previsto picco dei contagi.

I decessi registrati nell’Usl 2 sono avvenuti in tre ospedali diversi. A Treviso si tratta di tre ottantenni, due dei quali entrati al Ca’ Foncello con gravi patologie preesisten­ti; a Vittorio Veneto due pazienti over 90 e uno over 80, tutti con quadri clinici compromess­i; a Montebellu­na la vittima è invece un uomo di età inferiore a 70 anni, in cui l’infezione da Covid è stata letale.

L’Usl 2 ha sviluppato una rete territoria­le per seguire i positivi a domicilio e i contatti in isolamento, che sono sette volte i ricoverati. Per tutti coloro che proseguono le terapie a casa o devono rimanere all’interno di un ambiente circoscrit­to, scattano anche norme diverse per la raccolta differenzi­ata. Tutti i rifiuti dei positivi devono essere conferiti nel bidone del secco non riciclabil­e: umido, carta, plastica, mascherine, guanti e presidi sanitari; i sacchetti devono essere ben chiusi con lacci o nastro adesivo. Contarina è a disposizio­ne anche per servizi di raccolta aggiuntiva su prenotazio­ne telefonica per il periodo di quarantena.

Benazzi

Gli accessi in ospedale sono calati ma non dobbiamo ancora sentirci al sicuro

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