Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Rinvii, on line e a porte chiuse ll virus sconvolge le assemblee Aperte o senza soci, scatta la partecipazione con i rappresentanti designati
VENEZIA C’è chi l’ha già rinviata approfittando dell’elasticità introdotta dai decreti. Chi cerca di guadagnare tempo giocando fra prima e seconda convocazione, chi ha scelto di usare la via della delega e delle porte chiuse e chi si affida ai collegamenti telematici. Il modo con cui le società venete quotate in Borsa stanno affrontando la stagione delle assemblee sconvolta anch’essa dal coronavirus, da svolgere di norma entro due mesi dall’approvazione del bilancio in cda, varia da caso a caso in funzione di più elementi. Fra cui il numero di aventi diritto a partecipare e dunque alla possibilità di gestire il momento in modo agile e regolare con strumenti alternativi ad un’adunata «fisica», ad oggi estremamente rischiosa.
La prima considerazione è sulla data in cui si svolge l’assemblea. Lo stato di emergenza termina il 31 luglio ed esiste ad esempio il caso di Permasteelisa, per altro non quotata, che chiude i conti a fine marzo, per cui il cda potrebbe svolgersi in un momento utile per fissare l’assemblea in un periodo ritornato normale. Tanto più considerando che il decreto Cura Italia estende l’intervallo fra le due date a 180 giorni. Il caso della società di Vittorio Veneto è comunque
Chi spera Cattolica attende, in Ascopiave un mese tra le due chiamate
Chi no Banco Bpm a porte chiuse, Geox va on line
teorico, dato che il 100% delle azioni appartiene ad un unico socio, la giapponese Lixil. Altra insegna con l’esercizio non coincidente con l’anno solare è Ovs, con chiusura 31 gennaio. Qui il consesso dei soci è stabilito il 26 maggio, data, ad oggi, che lascia aperta qualche speranza di un rientro dell’emergenza. Come pure fa il gruppo dell’ingegneria Dba, può collocare l’assemblea fra il 9 ed il 16 giugno.
Più delicata è la data in cui sarà Cattolica a convocare l’assemblea. Risale a qualche giorno fa l’annuncio di uno slittamento non ancora risolto. Società cooperativa con 18 mila soci, la compagnia presieduta da Paolo Bedoni ha di fronte una sfida non semplice per conciliare l’opportunità di garantire la partecipazione fisica, anche perché c’è la parte straordinaria sulle modifiche statutarie che attende dal 6 marzo di esser discussa, con le esigenze di sicurezza. A differenza della scelta che ha già invece compiuto Banco Bpm, altra assise con grandi numeri, che ha confermato l’appuntamento del 4 aprile, ma programmandolo a porte chiuse, con i soci che potranno solo esprimere i voti con un intermediario autorizzato.
Altro strumento usato per spostare il più in avanti possibile l’appuntamento con i soci è frapporre il massimo numero di giorni fra la prima e la seconda convocazione. È la via scelta da Ascopiave che ha stabilito la prima data il 29 aprile e la seconda un mese dopo. E poi, appunto, la delega, la possibilità dei soci di affidare al rappresentante designato il diritto di voto, e la formula si rintraccia fra le quotate venete in forma esclusiva oppure opzionale. Carel lascia aperta l’assemblea, permettendo ai soci di presentarsi il 20 aprile (chiaramente nel rispetto di tutte le misure precauzionali) pur caldeggiando il più possibile una partecipazione per interposta persona. Analoga la via che pare intenzionata a scegliere Piovan, mentre Carraro, con assemblea il 22 aprile, opta per il criterio più restrittivo, ossia concedendo ai soci di intervenire solo per il tramite di un rappresentante delegato. Simile la forma scelta da De Longhi, nella stessa data.
Nelle forme classificate come da remoto rimane l’on-line, attraverso piattaforme web, più o meno corredate da trasmissione in streaming dei lavori. La soluzione è scelta da Geox ancora per il 22 aprile; e in questa direzione si sta orientando pure Safilo.