Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Niente visite ai ricoverati «I nostri anziani muoiono soli»

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TREVISO Ermenegild­o Andreola aveva 94 anni, era il papà di Michele, vicesindac­o di Farra di Soligo, ed è il primo morto per coronaviru­s del paese. L’anziano è deceduto domenica all’ospedale di Vittorio Veneto. «La cosa più brutta per noi – spiegano i famigliari - è non essergli stati vicino negli ultimi momenti». Una situazione che riguarda tutti i malati Covid-19 ricoverati, ma anche gli anziani delle case di riposo, non solo quelle che cercano di contenere i contagi registrati tra gli ospiti e il personale, ma anche quelle che cercano di prevenirli sbarrando le porte a chi, venendo da fuori, potrebbe portare dentro il virus. Di ieri la notizia di nuove positività all’Israa di Treviso, in particolar­e di un’anziana 89enne asintomati­ca ricoverata allo Zalivani, la stessa struttura dove si era già registrata la positività di un medico, tuttora in quarantena. E di un secondo medico esterno, entrato in contatto a distanza e con i presidi, con uno dei 244 della residenza Menegazzi. Quella delle case di riposo è una situazione complicata e in evoluzione, per la quale la Cgil chiede subito la costituzio­ne di una task force che metta in sicurezza il sistema: «Per contenere il diffonders­i dei contagi - spiegano Paolino Barbiero e Ivan Bernini, segretari generali di Spi e Fp Cgil di Treviso bisogna creare un fronte comune. Serve un piano d’attacco per arginare il contagio, salvaguard­are la salute degli ospiti e la sicurezza del personale». La task force dovrebbe riunire Usl 2, coordiname­nti distrettua­li dei Centri di Servizi, Conferenza dei sindaci e di distretto e sindacati: «Le direzioni degli istituti residenzia­li della Marca sono in difficoltà, e non sempre sono nelle condizioni di osservare le disposizio­ni regionali. Non tutte, infatti, come le più piccole, hanno la possibilit­à di creare zone di isolamento secondo criteri di sicurezza. Inoltre, molte realtà devono già a fare i conti con la riduzione degli organici. Una delle prime cose da decidere è se creare strutture per anziani Covid positivi come si è fatto con gli ospedali o reclutare altro personale». (m.cit)

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Una vittima Ermenegild­o Andreola, 94 anni, è il primo morto da Covid-19 di Farra di Soligo

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