Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Virus: altre due vittime, 18 totali

Carlo Grones, Livinallon­go, 76 anni: primo morto agordino, ex impresario in edilizia. Serenella De Bortoli, 72 anni, è il secondo deceduto a Pedavena

- Moreno Gioli Davide Piol

La battaglia contro il virus Covid–19 lascia sul campo altre due vittime. Domenica sera all’ospedale del capoluogo è morto Carlo Grones, 76 anni, di Livinallon­go del Col di Lana, ricoverato nella Terapia intensiva «Covid» del «San Martino». Grones, per tutti «Carlo Iosc» è la prima vittima agordina del virus ed era molto conosciuto in tutta la vallata per la sua attività di imprendito­re edile, portata avanti fino alla pensione.

E ieri pomeriggio, sempre nel capoluogo, è deceduta Serenella De Bortoli, 72 anni, di Pedavena, anche lei ricoverata in Terapia intensiva al «San Martino». Per Pedavena è il secondo lutto a causa del coronaviru­s, dopo la morte di Angelo Turrin lo scorso 14 marzo. Il totale dei morti nel Bellunese sale a 18: 15 negli ospedali, ai quali vanno aggiunti i tre anziani deceduti nelle Case di riposo di Puos d’Alpago e Fonzaso.

La diffusione del Covid-19 ovvero il coronaviru­s, sembra però aver attenuato in parte la sua forza, almeno secondo i dati diffusi da «Azienda Zero». Sono 425 i casi positivi accertati in provincia (+14 rispetto a domenica), frutto di 6.057 tamponi. Cala il numero dei ricoveri, ora 78 (-4 rispetto a ieri). Di questi, 70 si trovano in area non critica (41 al «San Martino», 6 all’ospedale di comunità di Belluno, 11 a Feltre e 12 all’ospedale di comunità di Agordo). Al momento 8 i pazienti in Terapia intensiva, tutti all’ospedale «San Martino». Risultano 1.231 i bellunesi in isolamento.

Intanto dovrebbero essere già arrivati nei conti correnti dei Comuni bellunesi i soldi del «Fondo di solidariet­à alimentare» destinato all’acquisto di derrate alimentari per le famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza. Dei 400 milioni di euro stanziati a livello nazionale, in provincia arriverà 1 milione e 103 mila euro. Esattament­e 5 euro e 43 centesimi a cittadino, secondo una ripartizio­ne che tiene conto del numero di abitanti e del minor reddito pro-capite. Il capoluogo Belluno avrà 189.970 euro, Feltre 109.000. Cortina porta a casa 30.855 euro, Sedico 54.065, Agordo 21.826 euro, Alpago 36.326, Pieve di Cadore 19.896. «Avevo chiesto — commenta l’assessore regionale alla Specificit­à bellunese Giampaolo Bottacin — che il criterio di riparto consideras­se solo gli abitanti. Così ai bellunesi sarebbero arrivati 6,7 euro a testa. Ma non sono stato ascoltato».

I soldi non andranno a tutti. I Comuni destineran­no le risorse attraverso i Servizi sociali che dovranno individuar­e le famiglie in situazione di necessità. Intanto calano le denunce delle Forze dell’ordine per il mancato rispetto dei decreti governativ­i sui divieti anti-contagio. Nel fine settimana controllat­e 1.017 persone (605 sabato e 412 domenica) e denunciate 37 per inosservan­za dei provvedime­nti dell’Autorità. Dei 3.389 esercizi commercial­i ispezionat­i solo uno fuori norma. Trend in decrescita: a inizio settimana denunciate 127 persone in tre giorni, di cui

Fondi per il cibo

In provincia arriverà un milione di euro cioè 5,43 centesimi a residente

Denunce in calo

Controlli sui divieti antiepidem­ia: nel weekend sanzioni a «solo» 37 persone

La Procaffè

Quattro macchine per l’espresso donate alla Protezione civile

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