Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Aiuti psicologici al telefono: già 55 colloqui
TREVISO Avere un supporto psicologico oggi per molti trevigiani assume un’importanza fondamentale: non ci sono solo l’isolamento forzato e il lutto da affrontare, ma anche difficoltà nella gestione della quotidianità, perdita del lavoro, rapporti familiari, una malattia che fa paura ed è fuori dalla porta pronta a colpire i più esposti. Il servizio psicologico dell’Usl 2 ha rafforzato l’offerta ai pazienti grazie a strumenti digitali e tecnologia e nella prima settimana sono stati 55 i colloqui già sostenuti per affrontare l’emergenza Covid; entro pochi giorni una ventina di persone in tre gruppi di lavoro potrà continuare il servizio con gli specialisti. Telemedicina e telefono sono strumenti importanti oggi che i contatti personali e i trasferimenti sono ridotti all’essenziale: la Psicologia Ospedaliera si avvicina ai pazienti e ai familiari dei ricoverati con una linea diretta che garantisce continuità alle attività di consultazione richieste dai reparti, sia via web che al cellulare (dopo che le visite erano state sospese in rispetto delle misure preventive). Il direttore del servizio, Massimo Prior, grazie alla collaborazione del personale tecnico, medico e infermieristico delle unità operative degli ospedali, ha attivato i nuovi canali: «Con i medesimi modi e mezzi, digitale e telefonico, è stato attivato il servizio per i familiari dei pazienti ricoverati. Abbiamo la possibilità di offrire continuità all’attività clinica, individuale e di gruppo, a tutti i pazienti che sono in carico o che vengono per la prima volta segnalati, e attualmente si trovano a casa nell’impossibilità di raggiungere la sede del servizio. Rimanere assieme è possibile se insieme si continua a condividere e costruire». Il servizio di sostegno psicologico era stato uno dei primi interventi annunciati dall’Usl 2 dopo lo scoppio dell’epidemia. (s.ma.)