Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I contagi rallentano ancora E calano anche i ricoverati Ma scoppia il caso pulizie al Ca’ Foncello: «Personale al lavoro con la febbre»
TREVISO Il picco più basso dei contagi nella Marca è quello registrato ieri, con 28 nuovi casi di positività nell’Usl 2: mai così pochi da quando l’epidemia ha preso forza. Il bilancio trevigiano è arrivato in serata con l’ormai consueta puntualità. Sale a 1.557 il totale dei casi positivi ma la curva, per il momento, cala. I positivi attualmente sotto osservazione sono quindi 1.319 e i pazienti diventati negativi sono 129. Un altro numero serve a rappresentare la geografia trevigiana del coronavirus: sono assistite a domicilio 4.170 persone, sia Covid-positive con sintomi lievi o asintomatiche, sia loro contatti stretti che osservano misure precauzionali. Cresce anche il numero delle vittime, 109 in meno di un mese e mezzo: ieri gli ospedali di Montebelluna e Treviso hanno dichiarato il decesso di due donne ricoverate con più patologie preesistenti e clinicamente gravi, di circa 90 anni. L’occupazione ospedaliera invece scende. Sono 53 le persone ancora ricoverate in terapia intensiva, una più di martedì, ma scende di 25 il numero dei ricoveri in area non critica, da 398 a 373. Il piano dell’Usl 2 ha comportato il trasferimento della quasi totalità dei trevigiani accolti a Conegliano a Vittorio Veneto (Covid-hospital con 149 posti occupati); anche Treviso comincia ad alleggerire il peso del coronavirus arrivando a 123 persone ricoverate (24 in terapia intensiva) grazie al supporto del San Camillo. Nella Marca i pazienti dimessi dagli ospedali sono 266, 34 in una giornata.
Rimane alto l’allarme delle case di riposo e nelle strutture ospedaliere, dove continuano i tamponi, ma monta la polemica dei lavoratori che si occupano della pulizia, smaltimento rifiuti e sanificazione negli ospedali: «La società non garantisce la sicurezza dei dipendenti – attacca la Fisascat Cisl -, l’Usl intervenga facendo il tampone a tutti i lavoratori». Il sindacato ha lanciato un allarme, rispondendo alle paure dei dipendenti della Rekeep, appaltatrice del servizio al Ca’ Foncello con 170 operatori. «Trenta lavoratrici sono in malattia, venti in quarantena e 6 positive - spiega Patrizia Manca -. I lavoratori sono rientrati senza aver effettuato il tampone, alcuni hanno febbre e vari sintomi». Il carico di lavoro, dice, è aumentato durante l’emergenza, e lo confermano le rappresentanti sindacali: «Siamo al limite delle forze, i lavoratori si sentono abbandonati da parte della Rekeep. La situazione è esplosiva: le dipendenti abilitate alla sanificazione del reparto infettivi sono solo cinque».