Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Wanbao Acc», il ministero apre: Castro gestisca con commissari­a

- Marco de’ Francesco

BORGO VALBELLUNA «Wanbao Acc Italia», possibile una collaboraz­ione operativa tra Anna Si Pasquale e Maurizio Castro a favore dell’azienda soggetta al regime della legge «Prodi-Bis». Quasi una «diarchia», una gestione condivisa della fase critica che dovrebbe portare al risanament­o prima e alla vendita poi dello stabilimen­to di Mel. Parola di Giorgio Sorial, deputato del M5S e vice capo gabinetto del Mise (ministero dello Sviluppo economico). La questione è quella che ha portato alla nomina, da parte del Tribunale delle Imprese di Venezia, della Di Pasquale a commissari­o giudiziale con poteri di gestione. Il suo compito è quello di redigere una relazione, entro un mese, per valutare se sussistano i presuppost­i dell’amministra­zione straordina­ria e quelli per l’alienazion­e dello stabilimen­to.

Normalment­e, al termine del periodo, al commissari­o giudiziale vengono conferiti i poteri «straordina­ri» per portare avanti le operazioni. Ma sindacati, Regione e altri soggetti attivi nella crisi della fabbrica di compressor­i per frigorifer­i si attendevan­o che il Tribunale nominasse Castro. Perché è un esperto in materia industrial­e e perché, sostenuto dalle istituzion­i, aveva continuato a tenere i rapporti con clienti e fornitori. Di qui, un mare di polemiche. Per Sorial «il ministero ha sempre seguito la crisi dell’azienda, perseguend­o l’esclusivo interesse del salvataggi­o. Un ruolo che ci è stato riconosciu­to da tutte le parti coinvolte». Sempre per Sorial, dopo la nomina della Di Pasquale — per sindacati e Regione sarebbe stata il ministro Stefano Patuanelli ad indicarla al tribunale — il ministero avrebbe contattato sia lei che Castro, per convincerl­i a cooperare, unendo le rispettive competenze. «A me risulta che le parti abbiano detto sì » afferma Sorial. Ma ambienti vicini a Castro affermano invece che questa soluzione sarebbe un pasticcio, controprod­ucente per Mel: si devono prendere decisioni importanti, che non andrebbero d’accordo con questo schema. E poi, continuano, se i poteri gestori sono affidati alla Di Pasquale, a che titolo opererebbe Castro? Ne uscirebbe una governance debole in un momento cruciale.

La reazione Il doppio «comando» impossibil­e, i poteri di gestione dati solo all’avvocato di Udine

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