Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Wanbao Acc», il ministero apre: Castro gestisca con commissaria
BORGO VALBELLUNA «Wanbao Acc Italia», possibile una collaborazione operativa tra Anna Si Pasquale e Maurizio Castro a favore dell’azienda soggetta al regime della legge «Prodi-Bis». Quasi una «diarchia», una gestione condivisa della fase critica che dovrebbe portare al risanamento prima e alla vendita poi dello stabilimento di Mel. Parola di Giorgio Sorial, deputato del M5S e vice capo gabinetto del Mise (ministero dello Sviluppo economico). La questione è quella che ha portato alla nomina, da parte del Tribunale delle Imprese di Venezia, della Di Pasquale a commissario giudiziale con poteri di gestione. Il suo compito è quello di redigere una relazione, entro un mese, per valutare se sussistano i presupposti dell’amministrazione straordinaria e quelli per l’alienazione dello stabilimento.
Normalmente, al termine del periodo, al commissario giudiziale vengono conferiti i poteri «straordinari» per portare avanti le operazioni. Ma sindacati, Regione e altri soggetti attivi nella crisi della fabbrica di compressori per frigoriferi si attendevano che il Tribunale nominasse Castro. Perché è un esperto in materia industriale e perché, sostenuto dalle istituzioni, aveva continuato a tenere i rapporti con clienti e fornitori. Di qui, un mare di polemiche. Per Sorial «il ministero ha sempre seguito la crisi dell’azienda, perseguendo l’esclusivo interesse del salvataggio. Un ruolo che ci è stato riconosciuto da tutte le parti coinvolte». Sempre per Sorial, dopo la nomina della Di Pasquale — per sindacati e Regione sarebbe stata il ministro Stefano Patuanelli ad indicarla al tribunale — il ministero avrebbe contattato sia lei che Castro, per convincerli a cooperare, unendo le rispettive competenze. «A me risulta che le parti abbiano detto sì » afferma Sorial. Ma ambienti vicini a Castro affermano invece che questa soluzione sarebbe un pasticcio, controproducente per Mel: si devono prendere decisioni importanti, che non andrebbero d’accordo con questo schema. E poi, continuano, se i poteri gestori sono affidati alla Di Pasquale, a che titolo opererebbe Castro? Ne uscirebbe una governance debole in un momento cruciale.
La reazione Il doppio «comando» impossibile, i poteri di gestione dati solo all’avvocato di Udine