Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ripristinata la frana «E apriranno altri cantieri»
L’emergenza coronavirus non fa dimenticare la fragilità del territorio bellunese. Lo sanno bene gli uffici della Difesa del suolo della Provincia, che in questi giorni stanno valutando (codici Ateco delle imprese alla mano) quali cantieri possano riaprire nel periodo di blocco delle attività. C’è infatti la necessità di intervenire dove possibile, in previsione del disgelo e delle piogge primaverili. «Cercheremo di intervenire nei limiti di quanto concesso dalle misure di contenimento – dice il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi - consapevoli che alcune imprese edili possono lavorare, ma hanno difficoltà nel reperire dei materiali». Intanto va in archivio uno dei cantieri aperti dopo il maltempo di novembre. Si tratta del ripristino di una frana a Perarolo (a monte di via Romana), per la quale era stata dichiarata la somma urgenza. Un’operazione di consolidamento rivelatasi complessa, in quanto il dissesto si trovava in una zona di non facile accesso e non servita da viabilità, tanto che le maestranze hanno dovuto fare ricorso all’elicottero. Al disbosco è seguita la riprofilatura del versante e la posa di una rete metallica. Al piede della frana è stata realizzata una palificata. Da ultimo, il cantiere ha ripristinato del percorso di accesso. Costo dell’operazione circa 60mila euro. «Si è trattato di un cantiere di piccole dimensioni, ma fondamentale per evitare che il dissesto diventasse irrecuperabile - conclude Bortoluzzi - Abbiamo tante situazioni di frane simili e proprio per questo stiamo valutando dove è possibile intervenire nonostante le restrizioni. In molte zone adesso che non c’è più la neve ci sono le condizioni ideali per far partire gli interventi prima delle solite piogge primaverili». (m. g.)