Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Case di riposo sorvegliate speciali
Quarantanove ospiti contagiati, la situazione più seria a Puos d’Alpago. Ieri tre decessi al San Martino
BELLUNO Altre vittime, ma contagi che rallentano. Ieri è stata un’altra giornata difficile a causa del coronavirus. Ai quattro morti di mercoledì si sono aggiunte in poche ore altre tre vittime. E il conto in termini di vite umane si fa sempre più pesante: sono 28 i decessi per la polmonite anomala causata da Covid – 19. Gli ultimi tre sono avvenuti all’ospedale San Martino di Belluno, ieri mattina. Della prima, ricoverata in Terapia intensiva, per volere dei familiari non si conoscono età e sesso. La seconda è una paziente di 77 anni, ricoverata in Pneumologia Covid (area di media intensità) e residente nel territorio dell’Usl Dolomiti. La terza vittima, residente in Trentino, è un uomo di 75 anni, ricoverato nell’Unità operativa di Malattie infettive.
Come da prassi sono in corso gli accertamenti per stabilire le cause dei decessi da parte dell’Istituto superiore di sanità. Le buone notizie arrivano dal fronte dei contagi e soprattutto dei ricoveri, stabili da alcuni giorni. Sono 75 le persone ricoverate in area non critica (55 a Belluno, 12 ad Agordo e 8 a Feltre) e 9 i pazienti in gravi condizioni nel reparto di Terapia intensiva. Sono 488 i bellunesi finora positivi al tampone, di questi 26 sono guariti, altri 1.313 i bellunesi in isolamento.
L’attenzione ora si concentra sulle case di riposo. Ieri la direzione generale dell’Usl 1 Dolomiti ha incontrato in videoconferenza i rappresentanti delle sigle sindacali per fare il punto della situazione e ascoltarne le richieste. Attualmente sono 49 (su 2.300 totali) gli anziani positivi al coronavirus. Le situazioni più pesanti a Puos d’Alpago (22 casi) e Alano di Piave (12), sotto osservazione anche le strutture di Santa Croce del lago (6 casi), Mel (4) e Lamon (3). Ma al momento sono stati effettuati tamponi a poco meno del 50% degli ospiti. «C’è qualche rallentamento dovuto all’approvvigionamento dei tamponi – spiega Fabio Zuglian, Cisl Fp – nei prossimi giorni si dovrebbe riuscire ad andare avanti speditamente. Abbiamo chiesto che venga fatto uno screening completo anche a chi che fa assistenza domiciliare, spesso segue più persone e può diventare vettore d’infezione».
Per supportare i Centri di servizio, questa mattina l’ex direttore di Malattie infettive, Ermenegildo Francavilla, con la coordinatrice infermieristica Valentina Susana terrà un corso in videoconferenza per i referenti e coordinatori delle case di riposo sul corretto uso dei dispositivi di protezione. E mentre cento amministratori veneti di Fratelli d’Italia (tra cui il sindaco di Calalzo e onorevole Luca De Carlo) chiedono al governo che si possano usare i fondi del bonus alimentare per pagare affitti e bollette, continuano a saltare le manifestazioni sportive. Ultimo in ordine di tempo il Trail de le Longane, in calendario il prossimo 3 maggio che slitta al 2021.