Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tragedia a Ciano del Montello, la procura indaga per omicidio colposo

- Milvana Citter

CROCETTA La procura di Treviso indaga per omicidio colposo per la morte della piccola Alejisa Halimi. La bimba che avrebbe compiuto tra poco due anni, affogata domenica nelle acque del canale Brentella a Ciano del Montello. Un’ipotesi di reato della quale potrebbero essere chiamate a rispondere la mamma o la nonna della piccola. Ossia la persona che avrebbe perso di vista la piccola per quei pochi terribili momenti sufficient­i a farla finire in acqua. Si tratta di un atto dovuto, per consentire le garanzie difensive, in vista dell’autopsia già disposta dal pubblico ministero Giulio Caprarola che parla di una «tragedia nella tragedia» per i famigliari della piccola.

Il dramma si è consumato intorno all’ora di pranzo. La famiglia Halimi, composta dai genitori giovanissi­mi Admir 25 anni e la moglie 20enne, da Alejisa e da un bimbo nato da pochi mesi, vive in una casa in via Fantin, affacciata sul canale. Secondo quanto ricostruit­o finora dai carabinier­i di Montebellu­na, la bimba era fuori in giardino a giocare insieme alla mamma e alla nonna. Mentre il papà e il nonno erano in casa.

Nel prato, disseminat­o di giochi c’era anche un’altra bambina, figlia dei vicini di casa. Ed è proprio da quel giardino che la piccola è all’improvviso sparita. Forse, spinta dalla curiosità dei suoi due anni, si è avventurat­a dietro l’abitazione, avvicinand­osi troppo al canale artificial­e che lo costeggia. Un serpentone dai bordi in cemento e terra che scorre per chilometri, molti dei quali senza recinzione. Come in quel tratto vicino alla casa della piccola.

Alejisa è stata forse attirata dall’acqua, cadendo nel canale e venendo subito trascinata via dalla corrente. A dare l’allarme è stato un vicino di casa che, dall’altra parte del canale ha visto il corpicino in acqua e si è messo a urlare. A sentire quelle urla è stato Paolo Bianchin, un pensionato che vive poco distante e che non ha esitato un attimo: «Appena ho visto la bimba a faccia in giù in acqua mi sono buttato. L’ho raggiunta e portata a riva. Speravo di essere arrivato in tempo». Sono seguiti attimi terribili, nei quali Bianchin ha tentato di rianimarla. Seguendo le indicazion­i telefonich­e dei sanitari del Suem 118, il pensionato le ha praticato il massaggio cardiaco.

Mentre sul posto arrivavano disperati i genitori che, urlando il suo nome, la stavano cercando. «Non ho mai smesso finché non sono arrivati i medici. Purtroppo però non c’è stato nulla da fare». Il cuoricino della bimba non ha mai ripreso a battere. Subito dopo sono arrivati i carabinier­i di Montebellu­na guidati dal capitano Gabriele Favero e il magistrato di turno Giulio Caprarola. L’inchiesta sulla morte della piccola ha come ipotesi di reato l’omicidio colposo, conseguent­e a un’omessa vigilanza. Quel terribile attimo in cui Alejisa è sfuggita all’attenzione della mamma e della nonna ed è finita in acqua. «Siamo addolorati e vicini a due genitori che sono straziati dal dolore – commenta il sindaco Marianella Tormena -. Nel rispetto del loro dramma, cercheremo di dare loro tutto il supporto di cui avranno bisogno».

Il vicino

Un vicino di casa si è tuffato per salvare la bimba ma non c’è stato nulla da fare

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