Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nuova autopsia a Casa Fenzi e ora i familiari degli anziani chiedono «luoghi d’incontro»

- S.Ma. - M.Cit.

CONEGLIANO In queste settimane, ad accendere i riflettori sulle case di riposo trevigiane è stata la magistratu­ra. La richiesta di capire cosa sia successo nelle rsa diventate focolaio è partita dalle famiglie, ma ora quelle stesse famiglie chiedono un altro aiuto: incontrare i loro nonni e genitori dopo due mesi di isolamento (le strutture sono inaccessib­ili da fine febbraio). La Regione apre uno spiraglio: presto saranno realizzate in ogni struttura delle stanze vetrate per consentire le visite, anche se protette e separate da un vetro.

Intanto a Conegliano, a Casa Fenzi, le indagini non si fermano. Sarà eseguita questa mattina l’autopsia sul corpo di Livia Morelli, la 98enne deceduta il 7 maggio per sospetto Covid19 nella rsa più colpita della Marca. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti e affidato l’incarico al medico legale Antonello Cirnelli: sarà lui ad eseguire l’esame autoptico nella sala attrezzata dell’istituto di anatomia patologica dell’università di Padova. Sale quindi a sei il numero dei fascicoli aperti dal sostituto procurator­e Anna Andreatta, in seguito all’esposto dei familiari, su decessi e contagi a Casa Fenzi. «È un’indagine molto complessa conferma il procurator­e Michele Dalla Costa - ma sta procedendo con l’analisi della documentaz­ione. Dovremo cercare di chiarire se, nella fase iniziale dell’emergenza, ci siano state mancanze o non siano state rispettate procedure che hanno consentito al contagio di diffonders­i». Guidati dal comandante Giuseppe Mercatali, i Nas hanno acquisito cartelle cliniche e tutti i documenti relativi all’emergenza sanitaria da coronaviru­s nelle strutture, comprese le lettere intercorse tra Casa Fenzi e l’Usl 2 sulle misure da adottare per fronteggia­re l’epidemia e sui tamponi. A breve saranno sentiti anche il personale e i parenti degli ospiti: le loro testimonia­nze saranno fondamenta­li per ricostruir­e quanto accaduto in questi due mesi. A voler far luce sulla vicenda è la stessa dirigenza di Casa Fenzi che ha dato incarico all’avvocato Fabio Crea di condurre un’inchiesta interna. Gli accertamen­ti della procura continuano anche al Cesana Malanotti di Vittorio Veneto: tre i fascicoli d’indagine aperti, scaturiti dagli esposti presentati dai familiari di ospiti deceduti per sospetto Covid. La procura sta decidendo se procedere dove possibile con le autopsie: una vittima è stata cremata; altri anziani sono deceduti da molte settimane, sarebbe necessaria la loro esumazione.

I familiari degli ospiti isolati sono preoccupat­i, in tutte le case di riposo trevigiane c’è la stessa apprension­e dovuta alla lontananza imposta, e per gli anziani l’assenza dei nipoti e dei figli è un dolore che si somma alla malattia. «Stiamo abbozzando delle linee di indirizzo per ripristina­re le visite e per consentire l’accesso di nuovi ospiti nelle rsa – assicura l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin -. Capiamo l’angoscia dei familiari ma dobbiamo procedere con estrema prudenza».

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Un operatore sanitario in tuta protettiva per evitare il contagio
Ambulanza Un operatore sanitario in tuta protettiva per evitare il contagio

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