Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gli amori di Raffaello tra cui la veneziana (e nobile) Ordeaschi

Nella Loggia di Amore e Psiche il pittore ritrae la veneziana Francesca Ordeaschi

- Panza

In occasione dei 500 anni dalla morte di Raffaello, oltre alla grande mostra alle Scuderie del Quirinale, è ora in libreria «Un amore di Raffaello» di Pierluigi Panza (Mondadori, 17,5 euro), un libro sulle vicende sentimenta­li dell’artista. L’autore (che è membro dell’Istituto Veneto) ci racconta una vicenda veneziana legata al pittore e contenuta nel volume.

Tra il 1518 e il 1519 un’intuizione che nasce da fragili e quasi ipotetiche fonti suggerisce che Agostino Chigi detto il Magnifico, banchiere dei papi Giulio II e Leone X, fece «rapire» la Fornarina per costringer­e Raffaello a soggiornar­e alla Farnesina e dipingere la «Loggia di Amore e Psiche». La Fornarina è riconducib­ile alla modellaama­nte Margherita Luti, cosiddetta figlia del fornaio di Trastevere e ritratta seminuda dal maestro nel 1518 come in un erotico clic. Il nome Fornarina non era coevo: venne attribuito a questa donna dall’incisore veneto Domenico Cunego nel XVIII secolo quando trasse una incisione dal celebre dipinto di Raffaello. Per il veronese Cunego, il forno non indicava un panificio ma altro!

La Loggia, alla quale Raffaello diede figura, era stata costruita entro il 1516 dall’architetto senese Baldassarr­e Peruzzi e il pittore si mise all’opera con i suoi aiuti (Raffaello aveva una affollatis­sima bottega), in particolar­e Giovanni da Udine ma anche Giovan Francesco Penni e Giulio Romano. La Loggia doveva essere terminata in fretta perché il ricchissim­o banchiere – che aveva aperto banchi in tutto il mondo – la voleva pronta in occasione del suo matrimonio con la più amata delle sue amanti: la veneziana Francesca Ordeaschi (anche scritto Ardeasca), rinomata cortigiana del Rinascimen­to, figura misteriosa per la scarsità di notizie sulla sua vita.

Chigi aveva avuto molte cortigiane: forse la Divina Imperia e, magari, anche la figlia Lucrezia Corgnati, di certo la richiestis­sima Ferrarese. Intorno al 1511, mentre era sposato con Margherita Saracini, da cui non ebbe figli, aveva conosciuto Francesca (ritratta come «Dorotea» dal veneziano Sebastiano del Piombo), allora più prostituta che cortigiana, a Venezia.

Francesca, fanciulla di umili origini, era avversata dal Vaticano e anche dalla famiglia Chigi che per Agostino voleva una Gonzaga, perfetta per l’ascesa sociale. Nell’attesa di poter convolare un giorno a nozze con lei, il banchiere l’aveva messa in cassetta di sicurezza: sì, l’aveva fatta entrare in un convento a Venezia. Tempo dopo, i Gonzaga negarono una loro figlia in moglie al banchiere-parvenu, che ebbe così semaforo verde per portarsi a Roma la fiamma di una vita, la veneziana Francesca.

Per le nozze con Francesca, Raffaello – su suggerimen­to dei suoi amici umanisti

– dipinse sulle pareti e volte della Farnesina la favola di Amore e Psiche dall’Asino d’oro di Apuleio, che narra attraverso le immagini una storia d’amore. Francesca è accostata a Psiche e la si vede nuda un po’ dappertutt­o tra i pennacchi e la volta, dove compare anche un Mercurio nudo che svolazza e allusive melanzane che penetrano la polpa di molli fichi. Nella sala a fianco, dove Raffaello aveva già dipinto la Galatea (forse Imperia Corgnati) il detestato Sebastiano del Piombo – allievo di Michelange­lo al quale riferiva ogni cosa facesse Raffaello – aveva dipinto il suo Polifemo.

Nell’agosto del ’19 il banchiere sposò Francesca, un matrimonio spudorato perché all’epoca erano già nati quattro dei loro cinque figli e l’ultimo, Agostino jr., non fece a tempo a vedere il padre. Il destino chiuse infatti presto il cerchio facendo morire artista e committent­e a cinque giorni di distanza: il 6 aprile del 1520, Venerdì Santo, Raffaello; l’11 aprile 1520 il banchiere, a 54 anni. Anche la veneziana Francesca morì sette mesi dopo il marito, lasciando orfani i figli bambini,

 Promessa sposa del banchiere Agostino Chigi, era avversata dal Vaticano

forse avvelenand­osi – come non era così raro, allora.

La tomba di Agostino è nella Cappella Chigi di Santa Maria del Popolo; il fratello Sigismondo fece invece seppellire Francesca in San Pietro in Mortorio di Bramante. Raffaello al Pantheon. Nel 1579 la villa passò ai Farnese dai quali prese nome e dal 1944 è sede dell’Accademia dei Lincei.

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Eros Francesca Ordeaschi dipinta da Raffaello nella Loggia di Amore e Psiche

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