Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Meno ombrelloni «Ma agli stessi prezzi»
Cinque metri di distanza che in qualche caso diventano otto (e parliamo di Bibione che vuole fare le cose in grande). Le spiagge riorganizzano per garantire la sicurezza e promettono gli stessi prezzi nonostante i maggiori costi.
VENEZIA Metà degli ombrelloni ma stessi prezzi dell’anno scorso. Il litorale veneto si prepara all’estate 2020, quella del distanziamento sociale e della sanificazione continua. Lo fa testando l’allestimento di tratti di spiaggia più o meno grandi, provando e riprovando procedure destinate a diventare rituali, organizzando i controlli del territorio.
Nelle prossime ore anche la Regione Veneto, dopo Emilia Romagna, Marche e Abruzzo, dovrebbe approvare il protocollo per la riapertura degli stabilimenti balneari. Il documento sarà il risultato della valutazione delle proposte di operatori e amministrazioni ma anche dell’analisi di rischio e delle misure di contenimento del contagio elaborate da Inail e Istituto Superiore di Sanità.
La principale indicazione è quella sulla distanza tra ombrellone e ombrellone, a cui si arriva con la mascherina sul volto. Per Inail e Iss si dovrebbero assicurare 5 metri tra le file di sdraio e lettini mentre tra gli ombrelloni bisognerà mantenerne 4 e mezzo. Sulle spiagge venete il riferimento sarà quello dell’area: 16 metri quadrati per ogni posto. A Bibione si sono già organizzate piazzole di 54 metri quadrati oppure un distanziamento di 8 metri tra gli ombrelloni.
A Caorle, che in questi giorni ha seminato una manciata di picchetti, hanno stimato di garantire una distanza compresa tra 5 e 9 metri. A Jesolo, che partirà
Berton
Meno posti e ci faremo carico dei maggiori costi di sanificazione e sorveglianza
domani, le piazzole dovrebbero avere una forma più allungata ma nel rispetto dell’area di 16 metri quadrati.
Tutto ciò porterà inevitabilmente a un numero minore di postazioni. «Possiamo stimare una riduzione della capacità in termini di ombrelloni di circa il 40%» spiega Alessandro Berton, presidente Unionmare Confturismo Veneto. Nonostante questo il prezzo non dovrebbe variare. «La tendenza – riprende Berton - è quella di mantenerlo inalterato rispetto al 2019 nonostante i maggiori costi derivanti da sanificazione e sorveglianza».
Inail e Iss consigliano poi di numerare le postazioni, prassi già in uso sulla costa veneta, e associare utente a ombrellone con una registrazione per monitorare la capacità dei servizi. Quasi certamente il posto si prenoterà al telefono o via app, altra modalità che da Bibione a Rosolina si studia da settimane.
La sanificazione di spazi e attrezzature dovrà essere ripetuta più volte nel corso della giornata. Nel caso specifico di sdraio e lettini si dovrà effettuare comunque alla fine di ogni utilizzo, se per esempio si dovessero pensare due turni di accesso. I chioschi, secondo gli istituti nazionali, dovranno rispettare le norme previste per bar e ristoranti ma sul litorale veneto potrebbero effettuare il servizio direttamente al posto spiaggia. Altro tema dibattuto è quello delle aree libere. Secondo Inail e Iss chi porterà con sé ombrelloni e sdraio dovrà sistemarli a non meno di 2 metri dai vicini. «Noi stiamo pensando a dei picchetti, senza il resto delle attrezzature, così da definire già le distanze», spiega il sindaco di San Michele e Bibione Pasqualino Codognotto. Per sapere chi dovrà vigilare è necessario attendere il protocollo regionale ma nel frattempo Berton chiede a Regione e
Conferenza dei sindaci «regole uguali per tutte le località». Il documento nazionale vieta infine «la pratica di attività ludicosportive, assembramenti e giochi di gruppo».
«I balneari sono prontissimi a ripartire in sicurezza ben sapendo che questa sarà la principale esigenza degli ospiti delle nostre strutture, tuttavia è necessario applicare anche il buon senso e consentire la sostenibilità economica delle misure di prevenzione» commenta il presidente regionale Fiba Confesercenti Lorenzo Vallese, critico sulle misure previste da Inail e Iss ma favorevole alle prenotazioni per gli stabilimenti.