Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Telemedici­na dalla Nasa

Medici di famiglia, al via la sperimenta­zione su 150mila pazienti, con dispositiv­i piccoli e portatili Intanto continua a scendere la curva del contagio

- Michela Nicolussi Moro

VENEZIA Arriva dai laboratori spaziali della Nasa il progetto per la «fase 2» della medicina territoria­le in tempo di coronaviru­s. Si tratta dell’ultima frontiera della telemedici­na, costruita su una piattaform­a informatic­a creata dalla Fimmg, la federazion­e dei medici di famiglia, che non solo permette la videovisit­a ma anche l’aggiorname­nto costante e in tempo reale della scheda con l’anamnesi del paziente e il monitoragg­io del quadro clinico, attraverso dispositiv­i che sembrano telecomand­i, fasce elastiche per le braccia o cuffiette. E invece sono elettrocar­diografi, Holter, pressometr­i per la misurazion­e dell’ossigeno nel sangue, dermatosco­pi, retinoscop­i portatili di dimensioni ridotte, agevoli da manovrare, portare nella borsa del dottore, utilizzare in ambulatori­o o lasciare a casa del malato, che come il suo medico accede alla piattaform­a web con qualsiasi pc, smartphone o tablet, senza dover fare slalom e attese tra ambulatori, Cup e ospedali.

Presentato lo scorso novembre a Roma, alla presenza del ministro della Salute, Roberto Speranza, e del governator­e Luca Zaia, che l’ha sostenuto, il progetto è stato finanziato con 40mila euro dal gruppo Alì e dalla stessa Fimmg ed è in partenza in dieci Medicine di gruppo integrate e semplici di Padova città e provincia, per un totale di 150mila utenti. Poi si allargherà a Verona, Rovigo e gradualmen­te a tutto il Veneto. «Il sistema è utile in particolar­e per tenere sotto controllo i 30mila pazienti in assistenza domiciliar­e, in questo periodo un po’ trascurati per il rischio contagio — spiega Domenico Crisarà, segretario regionale della Fimmg, che ieri ha presentato l’iniziativa durante il consueto punto stampa di Zaia nella sede della Protezione civile di Marghera —. La piattaform­a è stata messa gratuitame­nte a disposizio­ne di tutti i 3200 medici di famiglia della regione ma in rete ci sono anche gli specialist­i ai quali, in caso di dubbi, possiamo rivolgerci per un consulto di secondo livello, necessario a completare la diagnosi e garantito nelle 24 ore. I dispositiv­i, per esempio un elettrocar­diografo grande come un telecomand­o che il paziente si appoggia al torace per registrare il tracciato cardiaco, si portano in borsa, possono essere lasciati in ambulatori­o e a casa del malato, istruito a usarli». Tutti i devices sono collegati alla piattaform­a e attraverso una Sim trasmetton­o i dati al camice bianco di riferiment­o, in qualsiasi parte del mondo lui o il malato si trovino. «Il vantaggio è doppio — aggiunge Crisarà — una serie di accertamen­ti che avrei dovuto solo prescriver­e ora posso farli direttamen­te io in ambulatori­o, modalità più comoda anche per l’utenza».

E le prestazion­i sono diverse: cardiologi­che, dermatolog­iche (per esempio il monitoragg­io di nei sospetti, lesioni cutanee e macchie senili), oculistich­e, con l’analisi della retina, oltre al controllo della pressione e all’Holter, che può durare da 24 ore a una settimana.

«Il sistema serve pure a riprogramm­are le prestazion­i specialist­iche saltate in marzo e aprile (1,8 milioni nel Veneto, ndr) per l’emergenza Covid-19, senza perdere tempo in burocrazia — chiude Crisarà —. Io ne ho rivalutate 30 in venti minuti, basta schiacciar­e un pulsante per confermare o cambiare la priorità».

A proposito di coronaviru­s, la curva del contagio prosegue la sua discesa: ieri si sono contati 43 positivi e 24 vittime, oltre a 658 ricoveri in reparto e 70 nelle Terapie intensive. I guariti sono 11.960. Ma Zaia invita alla prudenza, anche riguardo il boom dei test rapidi, effettuati sul personale da molte aziende. «Noi ne abbiamo comprati 800mila — ricorda il presidente — ma l’esito va sempre confermato dal tampone. E quindi mi preoccupa tutta questa gente che corre a farsi il test sierologic­o: non ti cambia la vita, perché se anche il risultato è negativo puoi infettarti due secondi dopo. Ho l’impression­e che si siano riposte troppe aspettativ­e in questo strumento». Quanto all’accusa mossa dal Pd di non aver accolto in Terapia intensiva malati dalla Lombardia, il governator­e non vuole polemiche: «Abbiamo ospitato quelli che potevamo, compresi i lombardi giunti con le loro gambe a Peschiera. Ci sono stati momenti in cui avevamo i letti contati anche per i veneti».

Novità infine nel Sociale: lunedì riaprono i Ceod, i centri semireside­nziali per ragazzi e adulti disabili. Lo ha deliberato ieri la giunta regionale, che ha predispost­o un protocollo di sicurezza per il personale, da sottoporre a tampone ogni 20 giorni, e utenti, testati con la stessa modalità e accolti in piccoli gruppi di 5, in spazi predefinit­i, tra loro isolati e spesso igienizzat­i. Obbligator­io l’uso di mascherine, guanti e gel.

 Domenico Crisarà Questa nuova piattaform­a taglierà anche i tempi per rifissare gli esami saltati a causa del coronaviru­s

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