Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Quarantami­la tamponi. E oggi contagi zero

Al Palaverde completati seimila test rapidi: al momento nessun positivo

- S.Ma.

TREVISO Un giorno a contagi zero e decessi zero, di questi tempi, è una boccata d’aria fresca per la Marca. Ricoveri ospedalier­i stabili, dimissioni in aumento, pazienti negativizz­ati in aumento (sono 1.510), e scendono anche gli isolamenti domiciliar­i con il risultato che sempre più trevigiani escono dalla quarantena: ieri sono stati 35 i tamponi negativi che hanno liberato, in alcuni casi, anche interi nuclei familiari.

E tutto questo succede nello stesso giorno in cui l’Usl 2 quota 40 mila tamponi nella Marca: merito dell’equipe di microbiolo­gia guidata dal primario Roberto Rigoli che in questi mesi ha sostenuto uno sforzo incredibil­e, rimanendo nei laboratori del Ca’ Foncello a turni continui notte e giorno per esaminare i tamponi dei sospetti pazienti Covid, studiando anche i nuovi reagenti «made in Veneto» per sopperire la mancanza di liquido acquistabi­le in Italia. «Un lavoro grandissim­o – ha commentato il dg Francesco Benazzi ringrazian­do la squadra -, molti di loro da quasi tre mesi non fanno un giorno di riposo». Continuano anche i test rapidi al Palaverde per le categorie di lavoratori che in questi due mesi hanno operato in settori non sanitari, come forze dell’ordine, dipendenti pubblici, operatori del volontaria­to, e nessuno risulta contagiato. Sono stati processati 5.805 test per altrettant­e persone (erano 6.090 i soggetti invitati, tramite le rispettive aziende, alcuni non si sono presentati) e 214 sono risultati positivi al prelievo di gocce di sangue dal polpastrel­lo. Scatta quindi il tampone di conferma e in tutti e 214 i casi è risultato negativo. Possibile quindi che alcuni siano venuti in contatto con il virus, ma nessuno oggi è contagioso o malato. Per il momento quindi i test al Palaverde sono sostanzial­mente un «tampone di massa» che arriverà a 12 mila trevigiani per determinar­e con ancora maggiore attenzione una «mappa del virus». Tutto concorre a scattare una fotografia dai contorni positivi, nella seconda settimana della «fase due», quando bisogna fare i conti con le maggiori concession­i a cittadini e imprese, tornati al lavoro, nei bar (per asporto) e nelle strade.

Il laboratori­o

Il laboratori­o diretto dal primario Roberto Rigoli sta lavorando 24 ore su 24 da circa tre mesi

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