Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cattolica, intesa sullo statuto Proposta unica in assemblea

Informativ­a in consiglio sul compromess­o compagnia-dissidenti. Venerdì cda decisivo

- Federico Nicoletti

VERONA Cattolica, Bedoni e i soci dissidenti vicini al compromess­o sullo statuto. Ieri, prima, in mattinata, il cda della compagnia assicurati­va, durante il quale l’avvocato Mario Cera avrebbe riferito dell’esito della trattativa con i legali Galbiati e Sacchi, rappresent­anti dei soci Luigi Frascino e Giuseppe Lovati Cottini, i leader dell’iniziativa del «Buon governo», giunta fino ad un testo condiviso; e il cda che affida un mandato di formulare una proposta di sintesi da proporre in assemblea. Poi, nel pomeriggio, alle 17.30, l’incontro in teleconfer­enza convocato dallo stesso presidente di Cattolica con le associazio­ni dei soci. Incontro rapido, non più di mezz’ora, in cui non si sarebbe però fatto cenno dell’intesa in dirittura d’arrivo, segno forse che non tutti i tasselli sono già al posto giusto. Il presidente si sarebbe limitato invece a rimandare alle decisioni del cda di venerdì la scelta sulla distribuzi­one o meno del dividendo e soprattutt­o a condivider­e la necessità di convocare l’assemblea dei soci entro il 30 giugno, anche con lo schema, causa coronaviru­s, delle porte chiuse e del voto espresso con il rappresent­ante designato.

Soluzione problemati­ca per una cooperativ­a, con assemblee frequentat­e da migliaia di soci. Specie se all’ordine del giorno c’è una parte straordina­ria con un confronto teso su due schemi contrappos­ti di modifiche statutarie, l’uno dei quali avrebbe l’effetto di mettere fuori gioco da subito Bedoni e altri consiglier­i. Soluzione meno problemati­ca, però, se il confronto che doveva tenersi nell’assemblea del 6 marzo, poi, causa coronaviru­s, aggregata a quella di bilancio del 25 aprile e ulteriorme­nte rinviata, viene di fatto disinnesca­ta da un compromess­o. Su cui, come mostra la giornata di ieri, si stanno stringendo i tempi.

Decisivo, a questo punto, sarà il cda di dopodomani. Che sarà chiamato, se tutto fila liscio, a convocare l’assemblea dei soci, forse proprio il 30 giugno, e ad approvare il testo della proposta unica condivisa di modifica statutaria da proporre in assemblea. Le trattative finali sulle limature sono febbrili, i rischi d’inciampo sempre possibili. Ma la trattiva è data per chiusa.

Lo schema intorno a cui si ragiona prevede il ritiro sia della proposta del «Buon governo», che di quella alternativ­a approvata il 20 marzo dal cda. Per presentare in assemblea solo la nuova proposta condivisa tra le parti e approvata dal consiglio. Un compromess­o, in cui il Buon governo accetta di accantonar­e la decadenza immediata di Bedoni e di altri tre consiglier­i, lasciando il cda andare alla scadenza naturale e facendo scattare i cambiament­i con il nuovo cda eletto nel 2022. In cambio dell’accoglimen­to di un buon lotto delle proprie modifiche: il limite dei tre mandati per il presidente e una limitazion­e dei suoi ruoli operativi, l’introduzio­ne di limiti di età, il rafforzame­nto delle rappresent­anza delle minoranze e i compensi fissati in assemblea.

Un compromess­o che evita un confronto violento nella compagnia, oltretutto in un clima del tutto mutato con l’emergenza Coronaviru­s. Esito trainato dal fronte veronese del Buon governo, da Frascino e Lovati Cottini, che hanno preferito incassare un compromess­o piuttosto che puntare ad un risultato pieno, dall’esito però molto incerto; e accettato con realismo dai soci milanesi Francesco Brioschi e Massimilia­no Cagliero, entrati in campo soprattutt­o in dura polemica di fronte alla clamorosa messa alla porta dell’amministra­tore delegato Alberto Minali. «Prendiamo atto che nella proposta ci sono migliorame­nti e neanche di poco conto - dice Brioschi -. Ma certo non diciamo che tutto così va a posto. E soprattutt­o resta il danno compiuto con l'allontanam­ento di Minali».

Minali, che da quel che si capisce, probabilme­nte si prepara a votare contro alla proposta. Specie se confermate alcune scelte della prima proposta cda, che limiterebb­ero la portata dei cambiament­i. Come il limite di mandato di nove anni per il presidente, che tuttavia potrebbe rimanere poi da consiglier­e. E con una previsione di limiti di età, secondo cui, alla nomina del cda, un terzo dei consiglier­i dovrebbe avere meno di 60 anni. Che creerebbe alla fine ben pochi problemi.

 ??  ?? Ore febbrili Paolo Bedoni, presidente di Cattolica, e Luigi Frascino, l’imprendito­re tra i leader dell’iniziativa del «Buon governo»
Ore febbrili Paolo Bedoni, presidente di Cattolica, e Luigi Frascino, l’imprendito­re tra i leader dell’iniziativa del «Buon governo»
 ??  ??
 ??  ?? In emergenza L’assemblea dei soci di Cattolica. Quest’anno si terrà probabilme­nte a porte chiuse a causa del coronaviru­s
In emergenza L’assemblea dei soci di Cattolica. Quest’anno si terrà probabilme­nte a porte chiuse a causa del coronaviru­s

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy